Caro signor 20th Century Fox, dobbiamo riconoscerlo: come ti impegni tu per favorire la pirateria cinematografica non si impegna nessuno. Non guardare al pessimo esempio della Paramount (The Avengers), o della Universal (Battleship) o della Sony (MIB 3), che fanno uscire i loro film di punta in contemporanea o quasi in tutto il mondo. E poi che senso avrebbe scaricare i film da internet, se già li danno al cinema sotto casa? No, meglio farli uscire tre mesi dopo l'uscita in USA; anzi, facciamo quattro, così i pirati fanno comodamente a tempo a registrarsi l'audio italiano in qualche cinema della Svizzera Italiana (dove esce un mese prima) e a fare un montaggio accurato sul video pirata migliore reperito in circolazione.

Stiamo parlando di Prometheus, il film di fantascienza più atteso dell'anno (del decennio?) dagli appassionati. Non un filmetto da due lire, ma un film di Ridley Scott, legato a un classico del cinema come Alien. Ieri è arrivata la notizia che la data di uscita, già ritardata in modo inconcepibile rispetto al resto del mondo, il 14 settembre, è stata spostata addirittura al 19 ottobre.

Quando arriverà da noi tutto il mondo conoscerà il film a memoria. Se ci sarà qualcosa da scoprire non ci saranno molte chance di riuscire a evitarlo per quattro mesi. 

Per la cronaca, nella settimana dell'uscita in USA in Italia escono La vita negli oceani, ProjectX Una festa che spacca, 7 Days in Avana, La mia vita è uno zoo, Edward e Wallis e La carica dei 101. Rischi che Prometheus potesse soffrire qualche concorrenza e non sfondare il botteghino anche in Italia: zero.

Perdonateci il cinismo. Ma poi non ci vengano a dire che il cinema soffre per la pirateria. Quando si fanno scelte di questo tipo, su film sui quali l'attesa è così forte, sia ben chiaro che la pirateria è una diretta e precisa conseguenza di queste decisioni.

La cosa peggiore è che quanto uscirà il film nelle sale, e farà incassi molto inferiori al previsto perché tutti l'avranno già visto - magari facendo un salto in Svizzera, se proprio resisteranno al download selvaggio - qualcuno ne trarrà invece la conclusione che la fantascienza in Italia non funziona, e che la scelta è stata corretta.