I tempi duri per la fantascienza non sono certo una novità: praticamente in ogni periodo storico il genere ha dovuto battersi contro ogni sorta di ostacolo, traendone però anche numerosi spunti creativi. I tempi attuali di crisi economica mondiale non fanno eccezione, e una parte consistente della fantascienza sembra subirne particolarmente gli effetti. Parliamo della fantascienza spaziale, o space opera (anche se questa definizione è piuttosto ampia), cioè quel filone che racconta di viaggi ed esplorazioni spaziali, e che è stato forse uno dei punti principali di partenza del genere. Cioé uno dei motivi per cui la fantascienza è nata e si è sviluppata: il mito della frontiera da esplorare, e che gli scrittori USA, terra di frontiera per eccellenza, hanno saputo descrivere in ogni ramificazione.

I numerosi ridimensionamenti dei programmi spaziali mondiali, primi fra tutti quelli della NASA, hanno un po' tarpato le ali a tutti coloro che sognavano una progressiva espansione dell'umanità nello spazio. Allora diventa necessario tenere viva quest'aspirazione, a partire proprio dalle migliori opere del genere. Ci pensa Gregory Benford a fare un breve elenco di romanzi a suo dire irrinunciabili per chi ama l'esplorazione spaziale. Benford, nato sessantuno anni fa in Alabama, fisico e astronomo, si è dedicato interamente alla fantascienza dalla fine degli anni Sessanta, caratterizzandosi per un approccio scientifico e razionale tipico della fantascienza hard. Il suo più grande successo è stato Timescape, del 1980, storia del tentativo di evitare una catastrofe mondiale inviando un messaggio agli scienziati del passato, e che vinse vari premi tra cui il Nebula e il John W. Campbell Memorial Awards. Ma Benford ha pubblicato decine tra romanzi e antologie di racconti, partecipando insieme a David Brin e Greg Bear anche al progetto di sequel del ciclo asimoviano della Fondazione.

Ecco quindi l'elenco, in ordine cronologico, dei romanzi indicati da Benford sul sito del periodico americano Reason.com:

I sopravvissuti dello spazio (Time for the stars), 1956, di Robert A. Heinlein: uno dei tanti romanzi young adult, come si definiscono oggi, scritti da Heinlein, e diventato un classico del suo genere. Gemelli identici vengono arruolati per il programma di espansione spaziale dell'umanità come "radio" viventi, sfruttando il collegamento telepatico tra essi: uno resterà a Terra e l'altro viaggerà su un'astronave a velocità relativistica;

Terra (Earth), 1990, di David Brin: un piccolo buco nero sfugge al controllo del laboratorio in cui è stato creato, rischiando di devastare la Terra. Un romanzo che esplora i limiti delle capacità scientifiche dell'umanità e delle sue possibilità di sopravvivenza;

Universo incostante (A fire upon the deep), 1992, di Vernor Vinge: ormai diventato un classico della sci-fi spaziale, con la sua descrizione di un universo a velocità variabile regolato da una suprema entità pensante contro cui civiltà a diverso livello di progresso avranno a che fare, tra idee estreme e parecchia azione;

Red Mars, Green Mars, Blue Mars, 1992-1996, di Kim Stanley Robinson: la pluripremiata trilogia che descrive il futuro della colonizzazione di Marte, uno dei temi classici della fantascienza spaziale, tra intrighi e utopie di indipendenza;

Voyage, 1996, di Stephen Baxter: un altro classico della colonizzazione marziana, ambientato in un'America alternativa in cui il presidente Kennedy è sopravvissuto all'attentato di Dallas, dando un ulteriore impulso al programma spaziale;

Mars Crossing, 2000, di Geoffrey A. Landis: ancora Marte per un'avventura in cui un gruppo di astronauti dovrà affrontare un'estenuante marcia per raggiungere una nave che potrà riportare a casa solo metà di loro;

Coyote, 2002, di Allen Steele: primo di un ciclo di ben otto romanzi, racconta della fuga di un gruppo di disadattati a bordo di un'astronave rubata da un'America futura autoritaria e oscura, accompagnati dalll'utopia di fondare un nuovo mondo;

Red Thunder, 2003, di John Varley: ancora il Pianeta Rosso oggetto di contesa tra americani e cinesi, in una competizione in cui non c'è in gioco solo la colonizzazione di un nuovo mondo;

Hull Zero Three, 2010, di Greg Bear: il classico tema della "nave generazionale", un'esplorazione alla ricerca di un mondo abitabile tra problemi tecnici e complotti misteriosi;

The Highest Frontier, 2011, di Joan Slonczewski: unica scrittrice del gruppo, il romanzo racconta di un'altra catastrofe globale climatica e della vita dei sopravvissuti in nuovi habitat spaziali.

Come tutti gli elenchi, quello di Benford è di fatto solo una proposta, e ognuno è libero di infilarci dentro tutti gli altri romanzi che conosce e che ritiene importanti. I dieci libri scelti rappresentano comunque tutti i temi più importanti della fantascienza d'esplorazione, trattati quasi tutti da scienziati e in modo abbastanza rigoroso. Dieci cavalcate oltre il sole, per rinverdire il mito della frontiera che spesso viene dimenticato.