Il modo migliore per descriverlo è display retinale e per intenderci era il modo di visualizzare informazioni tipico del T-800 di Terminator nonché del suo amico Robocop, tra gli altri. Ma se anche voi non vedete l'ora di vedere la vostra pagina Facebook direttamente sulla retina, sappiate che il confine tra fantascienza e realtà si sta assottigliando, parola della Washington University e della Aalto University in quel della Finlandia.

Le due istituzioni stanno infatti lavorando a una lente a contatto computerizzata che potrà visualizzare e-mail, sms e quant'altro, direttamente sui vostri occhi. Le due università sono al primo stadio dei lavori: l'attuale lente a contatto è in grado di controllare un solo pixel, ma l'esperimento dimostra che lenti con multipli pixel in grado di visualizzare messaggi sono una possibilità concreta.

Gli impieghi potrebbero essere molteplici: sovrapporre informazioni alla realtà che stiamo osservando (immaginate di vedere informazioni storiche mentre guardate un quadro o un castello), navigare in rete o persino giocare. Potrebbero addirittura essere sincronizzate con biosensori collocati sul corpo dell'utilizzatore, per visualizzare informazioni sullo stato di salute, come il livello di glucosio nel sangue.

Come funziona la lente display? I ricercatori hanno inserito un led a base di zaffiro al centro di una lente di plastica, seguito poi da una antenna circolare piazzata sulla circonferenza della lente, collegandola al led con un circuito. Infine, usando comandi in remoto con la radiofrequenza, gli scienziati sono stati in grado di controllare il pixel.

Il problema ovvio è che l'occhio ha un punto focale distante parecchi centimetri, per cui non è in grado di vedere qualcosa di così vicino alla superfice. Per questo motivo, è stata creata una lente separata, più sottile e piatta, chiamate lente fresnel, in grado di controllare la luce. In questo modo le informazioni vengono proiettate direttamente sulla retina, diventando leggibili.

Gli scienziati hanno poi testato le lenti su conigli anestetizzati, che le hanno tollerate bene per un breve periodo di tempo, senza poi trovare tracce di abrasioni, bruciature termiche o altri effetti negativi, il che getta le basi per la sperimentazione umana.

Le lenti però sono ancora a livello di prima sperimentazione e sono lontane dal poter essere testate sulle persone, come riporta Discovery News: "Le lenti sono realizzate con polyethylene teraphthalate (PET), un tipo di plastica che non garantisce l'afflusso di aria agli occhi, limitando l'uso a pochi minuti. Inoltre, la lente può essere alimentata da circa un metro quando non è indossata, ma se si trova sugli occhi la distanza si accorcia a pochi centimetri. Infine, mentre un singolo pixel luminoso può sempre funzionare come sistema d'allarme, senza la microlente i conigli sono stati in grado di vedere solo una macchia confusa".

I ricercatori sono ora al lavoro per migliorare il design dell'antenna, incorporare la lente piatta all'interno di quella computerizzata, renderle più confortevoli e aumentare il numero di pixel controllabili.

Babak Amir Parviz, professore associato di ingegneria elettronica alla Washington University, dice che "se riusciremo a renderle più confortevoli delle lenti a contatto normali, a chi le utilizzerà non sembrerà nemmeno di indossarle. In un certo senso sarà il più innovativo dispositivo elettronico praticamente invisibile".

Vi terremo aggiornati sui miglioramenti, direttamente sulle vostre retine.