Obama, nell’occasione dell’ultimo lancio dello shuttle Atlantis, non ha perso l'opportunità per rilanciare le sue idee sul futuro dello spazio americano: "Manderemo astronauti su Marte alla metà degli anni 2030 e li riporteremo sulla Terra sani e salvi. Per il 2025 pensiamo di aver pronto un veicolo spaziale in grado di viaggiare nello spazio profondo con il quale gli astronauti prima visiteranno per la prima volta un asteroide e poi compiranno un volo intorno a Marte. Successivamente cercheremo di sbarcare. Spero che le mie proposte siano accettate".

Il presidente ha inoltre ricordato che è in corso di realizzazione la navicella Orion Mpcv (Multi Purpose Crew Vehicle) che servirà per lo sviluppo di un veicolo più complesso in grado di affrontare viaggi verso i pianeti più lontani. Nel frattempo la NASA sta lavorando per la progettazione di un nuovo grande razzo in grado di affrontare questo genere di missioni umane: "Noi vogliamo un balzo nel futuro, non possiamo continuare sulla stessa strada del passato. I programmi della Nasa devono essere trasformati per compiere un passo avanti mentre i privati possono realizzare le navicelle per i collegamenti con la stazione spaziale internazionale".

Insomma sembra proprio che dopo l’ultimo viaggio dello shuttle, la Nasa si prepara a mandare una navicella su un asteroide, o addirittura su Marte. Il punto è: ce la faranno veramente, o verrà tutto cancellato al prossimo cambio di presidente? Ma soprattutto: perché mandare equipaggio umano su Marte? Speriamo che non sia solo una manovra per migliorare l’immagine e contrastare la concorrenza crescente della Cina (e forse della Russia). Non sarebbe meglio investire su progetti meno costosi ma più "interessanti" per lo sviluppo dell'esplorazione dello spazio?

In queste settimane alla Nasa stanno anche definendo l’impostazione del grande razzo che riprenderà, per motivi di budget, le impostazioni del piano Constellation. "L’esplorazione umana dello spazio - ha aggiunto Obama - può solo portarci benefici nel prossimo futuro." Ma anche qui alcune domande sorgono spontanee: benefici per l’umanità? Per gli USA? Per la NASA?

Ai posteri l'ardua sentenza...