Fino ad oggi sono state individuate circa 10,000,000,000,000,000,000,000 stelle nel cosmo. Anche applicando l’equazione di Drake alla sola nostra galassia, nella sua espressione più pessimista, si otterrebbe un “significativo” numero di potenziali sistemi solari con specie senzienti. Da qualche anno la ricerca di vita extraterrestre va avanti, tra alti e bassi, con vari progetti di ricerca scientifici, come l’ormai famoso SETI. In questo contesto colpisce la dichiarazione del direttore della Specola Vaticana (l’istituto di ricerca scientifica direttamente dipendente dalla Santa Sede), padre José Funes che, durante una settimana di lavori e incontri tra filosofi, scienziati (credenti e non), astronomi e prelati presso la Pontificia Accademia delle Scienze, ha sostenuto l'utilità della ricerca di forme di vita extraterrestre.

Il nostro pensiero, in questo caso, non può non andare alla figura di Giordano Bruno, filosofo e frate condannato al rogo per eresia, il quale, tra le tante dichiarazioni scomode per la Chiesa del tempo, era solito citare anche la presenza di una pluralità di soli e mondi, ponendosi come antesignano di coloro che, quando guardano il cielo, lo fanno sperando di vedere qualche “omino verde”.

La presa di posizione non deve però stupire, visto che negli ultimi anni la Chiesa ha intrapreso un percorso di riconoscimento dell'importanza della scienza e di alcuni dei suoi massimi esponenti (Galileo è stato un caso eclatante). Funes ricorda così la figura di San Francesco: "Se tutte le creature della Terra sono fratelli o sorelle, perché non dovremmo considerare tali anche eventuali alieni provenienti da qualche galassia sperduta nell'universo?". Interessante è anche la posizione secondo la quale gli alieni non sconterebbero la pena per il peccato originale, elemento che li renderebbe ancora più "apprezzati" dalla Chiesa.

Nessuna dichiarazione invece sul dubbio relativo alla fede che potrebbero avere gli alieni; una volta giunti sul nostro pianeta perché dovrebbero preferire la fede cattolica rispetto alle altre, o alla propria?