È poco più di una chiacchera, ma dà la misura di quanto James Cameron stia credendo nel suo progetto Avatar. Il produttore Jon Landau si trovava pochi giorni fa al Fantastic Fest in Austin, Texas. Pare che si sia lasciato scappare che Cameron, sceneggiatore e regista del film più costoso della storia, stia già pensando al futuro della sua creatura. Che probabilmente prenderà la via della carta.

 

“Condensare una storia così grande in una sceneggiatura di appena centoquaranta pagine o due ore e mezzo di pellicola non è impresa facile,” ha spiegato Landau. “Ci sono ottime idee legate a tematiche specifiche e a esperienze dei protagonisti che non abbiamo sviluppato. Penso che Jim voglia portare fino il fondo il discorso e sviscerare tutto il materiale inespresso.”

 

Pare che l'eventuale romanzo non sarà, almeno nelle intenzioni, un prequel (il caso più frequente: il libro prepara e spiega meglio quello che accadrà sullo schermo) né un storia parallela né un sequel. Nelle parole di Landau: “Abbraccerà tutta l'ampiezza della storia e andrà oltre”. Chissà cosà vorrà dire nel concreto.

 

In ogni caso, interrogato su possibili sequel (evidentemente un semplice romanzo non basta a nessuno), Landau non si è sbilanciato, lasciando tutte le porte aperte: “Penso che semplicemente aspetteremo di vedere le reazioni del pubblico. A Jim non mancano idee e storie da raccontare. Potrebbero collocarsi sia prima che dopo il film. Ma vediamo cosa vorranno i fan.”

 

Prima di tutto Landau e Cameron dovranno sperare che i “fan” vogliano andare al cinema e che portino con loro amici e parenti, perché Avatar è costato trecento milioni di dollari. Non è difficile immaginare che incasserà la cifra astronomica e forse andrà anche oltre. Intanto noi in Italia, se va avanti così, potremmo quasi leggere il film prima di vedere il film, visto che l'uscita nelle sale – caso quasi unico al mondo – è stata rinviata a gennaio.