Dal 30 marzo la redazione del Corriere della Fantascienza è ufficialmente in agitazione. Sono state settimane convulse, da quando lunedì 2 marzo alle ore 12.32 arrivava una mail in redazione contenente un messaggio sconvolgente, secondo il quale il marchio Fantascienza.com sarebbe stato acquisito da un fondo di investimento estero, alle spalle del quale parrebbe esserci un gruppo attivo nel mondo dei media intenzionato a sbarcare in Italia. Ventotto giorni dopo e, precisamente nella mattinata di lunedì, altra notizia devastante comunicava che Silvio Sosio non ricopriva più alcun incarico ufficiale nella testata.

Il comitato di redazione ha risposto subito indicendo una riunione d'emergenza per contrastare quella che, almeno fino a oggi, si è manifestata come una minaccia fantasma. Non è chiaro per ora chi ci sia dietro l'operazione e cosa voglia. Quattro gli elementi in possesso della redazione per valutare la situazione: due email da parte dello studio legale Maguro & Inada per conto di una non meglio precisata multinazionale, dove vengono lapidariamente comunicate le notizie che vi abbiamo dato in apertura; lo spostamento del dominio Fantascienza.com, ora intestato alla Cyberdyne Systems di Palo Alto e, da ultimo, il silenzio assoluto di Silvio Sosio, che dal giorno della sua defenestrazione ha tagliato i ponti con la redazione e si rifiuta di rilasciare dichiarazioni, se non attraverso un sms collettivo inviato ad alcuni  collaboratori: "Io sono vivo, voi siete morti".

Ma tralasciando Sosio, il quale è evidentemente ancora scosso, manca in ogni caso il quinto elemento: cos'è successo prima del 2 marzo? Chi si è mosso nell'ombra ed è riuscito a sorpresa a acquisire un marchio storico della fantascienza italiana? Si inseguono le indiscrezioni più selvagge. È ancora fresca la notizia della "caduta" del portale Syfy, a cui è subentrata un'altra emittente (Sci Fi Channel). Che sia successo qualcosa di simile? Dobbiamo aspettarci l'ingresso di un grosso player straniero sul mercato italiano?

Il comitato di redazione, in riunione perenne da lunedì, prende atto della situazione ma decide di continuare l'attività, anzi incrementandola (l'edizione di oggi con sei notizie registra già un incremento del 50%) e se necessario rassegnandosi a una "diaspora" su server esterni.

L'incertezza è totale. Il futuro è avvolto in una gigantesca nuvola nera.