La narratrice delle storie di Il Grande Tempo è Greta Forzane, ventinove anni, reclutata dai Ragni come entraineuse per lavorare nel ‘Locale’, una delle tante Stazioni di Recupero e Luoghi di Intrattenimento per soldati in licenza. Ma Greta è morta, come morti sono i suoi colleghi: Sid, il capo del gruppo,  gli altri due uomini e le due ragazze  Maud e Lily, per non contare le decine di fantasmi in stasi. 

Il Locale si trova al di fuori dello spazio, nel Grande Tempo, e da lì si può guardare agli eventi da  fuori illudendosi di sfuggire ai cambiamenti; è il posto dove si riposano  i combattenti della  guerra tra Ragni e Serpenti: la Guerra del Cambio, la più devastante e lunga mai avvenuta.

I combattimenti hanno lo scopo di cambiare il corso del tempo a favore di una fazione o dell’altra, ma nel romanzo non ci sono azioni di guerra se non nei racconti dei soldati che arrivati nel Locale danno vita a una sorta di recita teatrale dove a uno uno parlano, agiscono, rivelano il proprio dramma interiore. E  lo stesso romanzo è presentato come un dramma, con i nomi degli interpreti e i loro ruoli.  Nell'edizione precedente dei Classici Urania n 224 era presente anche il racconto, Non è affatto un miracolo, che prende precisamente la forma di un pezzo teatrale dove Greta e i suoi colleghi si preparano a una recita su un vero palcoscenico.

Con questo Big Time Leiber vinse nel 1958 il premio Hugo.

Friz Leiber
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Friz Leiber
L'autore. Fritz Leiber Jr nato a Chicago nel 1910 da una coppia di attori di teatro fu un importante scrittore di fantasy, horror e fantascienza, campione di scherma ed esperto scacchista. Esordì nel 1939 con Two Sought Adventure suo primo racconto pubblicato dalla rivista Unknown, protagonisti Fafhrd e The Grey Mouser dei quali poi nel corso dei 50 anni seguenti racconterà le avventure in numerosissimi racconti raccolti poi nel ciclo a loro dedicato.

Della sua ricca produzione ricordiamo il suo primo romanzo Ombre del male (Conjure Wife, 1943) dove un professore scopre che le donne sono tutte streghe e usano le loro arti contro gli uomini; dal romanzo venne tratto il film Weird Woman (1944) il cui remake fu girato nel 1962 e di nuovo nel 1980.

Altri suoi notevoli romanzi sono Il verde millennio (The Green Millennium, 1953) che affronta il tema del contatto con gli alieni, Nostra Signora delle Tenebre (Our lady of Darkness, 1977) scritto alla fine di un triennio durante il quale, disperato per la morte della moglie Jonquil, era diventato alcolista.

Ma è nei racconti che Leiber trova la sua dimensione ottimale, e nella Sword and Sorcery delle storie di Fafhrd e l’Acchiappatopi Grigio, i due simpatici furfanti della città di Lankhmar che hanno ispirato altri scrittori, in particolare Terry Pratcher con la sua città di Ankh-Morpork ed il suo ladro spadaccino The Weasel.

Leiber vinse una messe di premi tra i quali ricordiamo gli Hugo per Il grande tempo (The Big Time, 1958), Novilunio (The Wanderer, 1965), Gonna Roll the Bones (1967) e Catch that Zeppelin (1965). Con questi due ultimi vinse anche il Nebula.

Nel 1978 vinse il World Fantasy Award per Nostra Signora delle Tenebre. Nel 1975 gli venne attribuito il premio Gandalf e il premio Grand Master nel 1981. Leiber morì ottantunenne nel settembre del 1992.

Nel volume qui presentato dalla Mondadori troviamo una postfazione col profilo dell’autore di Giuseppe Lippi e un articolo di Riccardo Valla intitolato Viaggi nel tempo. Chiude il libro una corposa bibliografia a cura di Ernesto Vegetti.

Fritz Leiber, Il grande tempo (The Big Time, 1958), Urania Collezione n. 069, pagg. 282, Euro 4.90.