Insieme al vincitore del Premio Urania Giovanni De Matteo con Sezione π2 arriva in edicola lo speciale di Urania n. 35, anch'esso di un autore italiano, Gianluigi Zuddas. Il romanzo, che fu pubblicato da Solfanelli nel 1989 e poi in versione riveduta e ampliata da Larcher Editore nel 2006 col titolo C'era una volta un computer,  e ora reintitolato I computer dell'Apocalisse, è una classica space opera ambientata in un lontano futuro.

Zuddas, conosciuto sia come autore che come traduttore nasce a Carpi nel 1943 e dopo aver fatto diversi lavori ed aver dipinto per anni si dedica completamente alla scrittura. Vincitore di tre Premio Italia, nel 1979 con Amazon, il suo primo romanzo e con Balthis l'avventuriera e I pirati del tempo, rispettivamente nel 1984 e 1982, ha lasciato la scrittura per svariati anni tornando a pubblicare questo romanzo nel 2006. Nella sua opera le eroine hanno un posto privilegiato, anche se non sono le classiche amazzoni "spada e magia" ma risolvono con ironia e spirito le situazioni nelle quali si cacciano.

Anno 2706 d.C. per i neocristiani, ma 324 dopo l'Apocalisse secondo il calendario ufficiale, Thallaliki Kamalkimilla, per gli amici Thalli arriva dal lontano Nord nella città di Anglaer in cerca di lavoro e si ritrova arruolata nella Guardia Romaine. Inconsapevole discendente della fondatrice dell' impero, la mitica Lupa Bianca, Thalli entra in possesso di una potente armatura supertecnologica, residuo di un passato lontano quando imperversavano le Guerre dell'Apocalisse in seguito alle quali la Terra era regredita ad un nuovo medioevo. Per sfuggire alle ricerche degli agenti dell'Imperatore, Thally  si rifugia  nel Museo delle Scienze Perdute e da lì, senza volerlo attiva il trasferimento di tutta la città verso Gea, pianeta di Alpha Centauri dove secoli prima si era trasferita parte dell'umanità, ma su Gea c'è "Machine" un computer militare...

I computer dell'Apocalisse  di Gianluigi Zuddas, Urania 35 (supplemento al n. 1528), euro 4,50, pagg. 456