Fermo restando l'indubbio valore del servizio che il canale Jimmy offre agli spettatori della piattaforma Sky pescando serial di fantascienza molto particolari, specialmente di origine diversa dagli USA (Canada, Spagna, Inghilterra) con una precisione maniacale da veri appassionati, devo dire che l'apertura di stagione di Torchwood (famigerato spin off del Doctor Who) non mi convince appieno.

Ho atteso di arrivare al sesto episodio per capire cosa ci fosse di meno convincente rispetto alla serie del Dottore. E, a mio giudizio, il tutto risiede nella "indefinitezza" del carattere delle storie e dei personaggi.

Se per il secondo punto si può e si deve sicuramente aspettare qualche altro episodio prima di un giudizio definitivo le storie mi rendono alquanto perplesso.

Utilizzo degli effetti, fotografia e regia sono all'ottimo livello al quale ci ha abituati Doctor Who, ma i soggetti degli episodi mi sembrano troppo "zibaldonici".

Dovremmo assistere alle avventure di una organizzazione "indipendente da governo e polizia" che monitorizza la presenza degli alieni sulla Terra (provenienti da una spaccatura interdimensionale presente a Cardiff) e si occupa di "armare e preparare la terra" per un "ventunesimo secolo in cui cambierà tutto".

Eppure gli ultimi due episodi trasmessi (1.05 Le Fate Cattive e 1.06 Il Villaggio degli Orrori) non avevano alcuna "spiegazione fantascientifica" pur rimanendo due ottime storie, la prima di carattere fantasy fantastico che non avrebbe sfigurato in una serie quale Twilight Zone e la seconda a metà tra l'horror e il serial killer che avrebbe fatto la gioia dei fan di Criminal Minds.

In definitiva il sense of wonder di Doctor Who qui è assente, ma lo è anche la fascinosa cupezza degli X Files, e non bastano un po' più di "liberalizzazione sessuale" o qualche scena splatter per rendere "adulto" tutto l'insieme.

Detto ciò devo anche confessare che comunque non smetterò di vedere la serie perché qualcosa mi lascia intuire che potrebbe migliorare in corso d'opera.