Delos 5: Mondadori fantastica Mondadori fantastica

[Cinema e letteratura] [Millemondi] [Superhorror] [Premio Urania]
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INTERVISTA CON MARZIO TOSELLO, CAPOREDATTORE DELLE TESTATE FANTASCIENTIFICHE DELLA MONDADORI


di Luigi Pachì
luigi.pachi@iol.it

Sebbene la fantascienza italiana operi principalmente nell'underground, vi sono esperienze editoriali professionali che hanno tracciato il sentiero di una cultura alternativa e antitetica a quella della letteratura mainstream.
Mondadori si è aperta a questo particolare genere letterario nel lontano 1953 con l'ormai celeberrimo numero 1 di Urania intitolato Le sabbie di Marte di Arthur Clarke e che tutti i collezionisti vorrebbero avere nella propria biblioteca. Il primo curatore di Urania fu Giorgio Monicelli, parente del più noto regista Mario. Di anni ne sono passati molti da allora e, seppure tra mille pericoli e insidie, Urania continua la sua longeva esistenza con grande costanza e sagacia.
Sono molte le testate alternative che hanno cercato di affiancarsi nel tempo senza ottenere lo stesso successo di pubblico (ricordo a braccio Galassia, Omicron, Spazio 2000, Verso le Stelle, Omega SF, Gemini, Solaris, ecc.). Al contrario, Mondadori è sempre rimasta presente e ai vertici nella proposizione di science-fiction da edicola.
Per approfondire la situazione della fantascienza in Italia negli Anni '90, come sono cambiati i "consumatori" di fantascienza con le nuove generazioni, abbiamo intervistato per i lettori di Delos Marzio Tosello, l'attuale caporedattore di Urania e curatore di moltre altre testate specializzate edite da uno dei più rinomati gruppi editoriali nazionali: Mondadori.

D) Credi che il fenomeno letterario del cyberpunk, abbia influito positivamente sulle vendite delle testate specializzate in fantascienza nel nostro paese?
MT) Temo proprio di no. Nel senso che chi si occupa di cyberpunk, chi ha scoperto questo nuovo fenomeno letterario legge Gibson e gli altri autori come lui - Sterling and Co. - ma non ho l'impressione che da questi autori si sia allargato a comprendere anche tutto il resto del genere. Forse qualcuno, a forza di sentirselo ripetere, e grazie a certi film, ha sentito il desiderio di accostarsi a Dick, ma temo che nessuno dei giovani lettori amanti delle realtà virtuali abbia sentito il desiderio di leggere Asimov, Simak o, che so io, un qualsiasi altro romanzo di SF. Il cyberpunk è una nicchia a se stante, non mi sembra che possa servire ad allargare il numero dei lettori. Fanno ghetto a sé.

D) Qual è il trend delle vendite delle pubblicazioni specializzate in SF Mondadori negli ultimi anni?
MT) Di difesa delle posizioni raggiunte, di leggero arretramento di fronte a nuovi fenomeni. Mi spiego meglio: in edicola le nostre riviste sono sempre meno visibili in quanto sepolte sotto masse di fumetti - in aumento la quantità, in diminuizione la qualità - di videocassette, di CD, di giochi per computer e altro ancora. Poi dobbiamo calcolare l'impatto che i computer hanno sulle giovani generazioni: chi trascorre ore davanti a uno schermo non ha poi voglia di mettersi a leggere un romanzo che è, per sua natura, più lento di uno schermo. Forse si rilassano guardando un telefilm o consumando una videocassetta - magari anche di fantascienza - ma difficilmente leggendo un romanzo o una rivista di racconti.

D) Cinema e letteratura. Pensi che le megaproduzioni cinematografiche tipo Stargate e Timecop avvicinino alla letteratura nuovi potenziali lettori?
MT) No, né c'è motivo che lo facciano, il film è fatto per essere consumato con gli occhi, un libro è destinato alla mente. E' vero che può aiutare a liberare la fantasia, ma perché sforzarsi tanto quando c'è già chi lo fa per te? Oltre tutto nessuno s'arrabbia se in un film ci sono svarioni grossi come case o incongruenze madornali: lo spettatore vuole essere stupito, trascinato in un altro mondo, vuole evadere a buon prezzo. E l'ottiene solo così.

D) Cosa vi ha spinto ha ripartire con la numerazione di Millemondi e quanti numeri usciranno in un anno?
MT) Una semplice ragione economica. Ci si è accorti che una testata gode di maggiori benefici - leggi sconti - di un supplemento, e quindi si è provveduto a farla nascere per risparmiare qualcosa. Infatti adesso la dizione non è più Urania presenta Millemondinverno (o estate) ma Millemondi seguita dall'identificazione della stagione. Quest'anno Millemondi uscirà con quattro numeri.

D) Tra le nuove collane, curi anche la semestrale Superhorror, che nel numero uno ha pubblicato la tanto sofferta seconda e terza parte della bella antologia del compianto Robert Bloch. Quali sorprese ci riserva questa iniziativa editoriale?
MT) Superhorror, che stentatamente cerca di far rivivere la testata Urania-HORROR malamente defunta per mancanza di lettori qualche tempo fa, presenterà alcune novità abbinate a certe ristampe. Nei prossimi mesi presenterà testi di Gallagher, McCammon (nuovi e vecchi), Lansdale, Ray Garton e così via.

D) Relativamente alle vostre iniziative in Mondadori, c'è mediamente più pubblico che segue la fantascienza, la fantasy o l'horror? Che foto avete del lettore italiano tipo?
MT) Una "foto di gruppo" del lettore medio non l'abbiamo; comunque vende di più la fantascienza, seguita a una certa distanza dalla fantasy - genere in cui si privilegiano certi autori (come Brooks o Donaldson) e i volumi di grossa mole - mentre l'horror arranca nelle ultime file. La distribuzione dei lettori è grosso modo metà e metà, vale a dire forse più maschi per la SF e più femmine per la fantasy, coi due dati che, alla fine, si bilanciano equamente.

D) Basandoti sulle esperienze precedenti di riviste di SF quali Robot e Aliens, pubblicate negli Anni settanta e ottanta da Armenia, c'è qualche idea - mercato permettendo - alla quale ti piacerebbe attingere per le testate che curi oggi in Mondadori, anche solo dal punto di vista prettamente grafico?
MT) No. Le esperienze passate, proprio perchè passate, vanno lasciate dove sono, ovvero nel campo dei ricordi. Lo sforzo da fare sempre è quello di guardare avanti, non ripiegarsi su quello che piaceva in gioventù solo perché allora tu eri giovane. Adesso i giovani sono altri, hanno altri gusti, occorre trovare nuove idee. Perché se non ti rinnovi hai chiuso.

D) A quanto pare il Premio Urania riceve ogni edizione un numero sempre maggiore di romanzi ad opera di autori italiani. Quale pensi sia la situazione attuale sotto l'aspetto tematico e stilistico della fantascienza "made in Italy"? Intravedi prospettive per il futuro?
MT) Prospettive per il futuro della SF italiana - ammesso che abbia senso parlare di una cosa del genere - potranno essercene solo se gli editori, come la Mondadori, daranno nuovo impulso a queste iniziative. Noi vorremmo pubblicare tre/quattro romanzi di SF italiana, ma vorremmo anche sapere se, ad di fuori del premio, i lettori italiani sono disposti a leggere i loro conterraei. Dai dati di vendita degli altri editori sembrerebbe di no (il valore in copie vendute è talmente basso che, se per alcuni può andare bene, per noi è semplicemente improponibile). Comunque si vedrà.
Ai modelli imitativi forse una voce nuova, soprattutto in relazione alla tematica scelta, è quella di Evangelisti, vincitore del premio Urania delo scorso anno.

D) Come spieghi fenomeni come quello del club italiano di Star Trek che conta circa 1300 associati, mentre le Convention nazionali annuali dedicate al genere fantascientifico, nella sua totalità, vengono visitate solo dall'ormai noto centinaio di appassionati. Cosa occorrerebbe fare per ravvivare questi incontri tra editori, lettori e curiosi in genere? Potrebbe Mondadori intervenire per organizzare qualcosa di completamente diverso, magari - ipotizzo - all'interno di una mostra tecnologica su realtà virtuali, con sponsor di aziende produttrici di Hardware e Software e il supporto dei media TV nazionali, generalmente assenti.
MT) I Trekkers sono un mondo a parte: leggono Star Trek in originale (tutti i tentativi di pubblicare Star trek in Italia sono miseramente falliti per mancanza di acquirenti), vedono solo film e telefilm dell'oggetto del loro desiderio, e così via. Sono un piccolo ghetto (peraltro felice) un po' come i cyberpunk. Al di fuori sembra non esistere altro.
Gli incontri fra pubblico ed editori sono una cosa estremamente complessa, costosa e, temo, poco remunerativa. In Italia sembra che siano pochi i lettori vogliosi di farsi firmare la copia del libro dall'autore, come bene ha dimostrato Bompiani portando in giro Bruce Sterling che ha richiamato poche decine di appassionati. Per fortuna che in quel caso pagava l'USIS.

D) I Classici Urania, da quando sei il curatore, hanno proposto sempre più spesso autori molto apprezzati. Oltre alle raccolte sui premi Hugo curate da Asimov, certamente catalizzatrici di lettori da edicola, questa collana ha visto anche scelte atipiche quali ad esempio quelle del paradossale Adams (con la sua Guida galattica...) e quelle dell'autore di Sherlock Holmes, Arthur Conan Doyle (L'abisso di Maracot). Hai trovato difficile far passare queste tue scelte in Mondadori? Ne seguiranno altre (per esempio le avventure fantascientifiche del professore Challenger dello stesso Doyle)?
MT) Nei Classici di Urania ci va, e ci andrà, tutto quello che fa fantascienza, sia esso un testo atipico come i romanzi di Adams - richiesti a gran voce da un piccolo quanto agguerrito gruppetto di lettori - quanti quelli dei grandi maestri del passato. Anche attraverso queste operazioni dovrebbe passare un rilancio della narrativa fantastica, perché pensato per attrarre i lettori curiosi con volumi a basso prezzo. Ma quanto ci si riesca è difficile dire.

D) Puoi anticipare ai lettori di Delos alcune iniziative del secondo semestre '95 per Urania, e qualche altro scoop Mondadori nelle collane da te curate?
MT) Fra i titoli appetibili che manderemo presto in libreria si trovano chicche come Splatterpunk, un'antologia horror che ha già fatto scuola e che abbiamo fatto illustrare da uno dei disegnatori dello staff di Dylan Dog, quindi Glory Season di David Brin, un volume di sei/settecento pagine pieno di avventure spaziali, Red Mars di K.S. Robinson, che ha vinto il Premio Hugo dello scorso anno, due romanzi di Dan Simmons I figli della paura e L'uomo vuoto, il primo su un tema draculesco, il secondo su un telepate, al proseguimento della saga della Ruota del tempo di Jordan e cose del genere. Un anno abbastanza ricco, tutto sommato, che vedrà anche la nascita di una nuova collana in cui confluiranno tutti i nostri generi e che avrà un prezzo di 20/22 mila lire. Si chiama Blues ed è destinata a un pubblico più giovane e meno facoltoso. Il presente articolo può essere letto in linea o scaricato, e può essere diffuso per via telematica senza limitazioni. L'articolo è però di proprietà dell'autore e non può essere utilizzato per scopi commerciali, pubblicato su riviste commerciali o inserito in CD-Rom, senza la previa autorizzazione dell'autore. [Inizio pagina]