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a cura della redazione

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Ecco la classifica delle pagine del numero 33 di Delos più lette online e la classifica assoluta dal numero 19 in poi.

Numero 32     Classifica generale  1  Oscar Chiconi: riprogettare il Titanic 332      1  Sex-Files! (20) 5.741  2  Star Trek Experience in Las Vegas 291      2  Il mito di Diana (29) 2.156  3  Chi è Arthur C. Clarke 265      3  Nirvana (19) 1.564  4  L'autostrada delle stelle 259      4  Tiffany J. Shepis (28) 1.558  5  Povero angelo 200      5  Salma Hayek: intervista con la vampira (28) 1.459  6  Libredicola 197      6  Fantascienza a Cannes (28) 1.325 Totale pagine servite: 7.442     Totale pagine servite in febbraio: 22.504

Per quanto riguarda il download dei numeri "zippati" di Delos, restano in testa alla classifica il numero 29 (1180 copie scaricate), mentre il numero 32 si inserisce al secondo posto (1100). Segue il numero 25 (998), il numero 30 (942), il numero 31 (925) e altri. Il numero scorso (il 33) è stato finora scaricato 775 volte. Il conteggio dei download è iniziato col numero 21. Durante febbraio sono state scaricate complessivamente circa 2.651 copie di Delos.

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Subject: Critica a "La fisica di Star Trek" Date: 19-02-1998 1:08 From: Giuseppe Di Caro, giudic@maganet2.lognet.it To: Silvio Sosio, silvio.sosio@fantascienza.com Con questa lettera vorrei fare una piccola critica sul libro in questione e a tutti i fisici che ritengono Star Trek un bell'oggetto di conversazione umoristica.

In effetti il libro mi è piaciuto molto poichè descrive la fisica in modo semplice con l'aiuto di qualcosa di molto comune, i films delle varie serie. Quello che non mi è piaciuto è l'atteggiamento dell'autore nei confronti delle possibili scoperte future in campo fisico.

E' vero che le leggi della fisica sono valide adesso, in passato, e in futuro e che non possono essere cambiate, ma è altrettanto vero che, prima della teoria della relatività e tutte le scoperte venute in seguito, molte delle attuali scoperte in campo fisico erano quanto meno improbabili.

Forse nel 2035 oppure nel 2049 o anche nel 2536 nascerà un ficico teorico che rivoluzionerà tutto proprio come è successo agli inizi di questo secolo. Forse non ho abbastanza conoscenze in campo fisico (in realtà ho solo una conoscenza scolastica della fisica) però parto dal presupposto che, se nemmeno 50 anni fà (per esempio) era inconcepibile un computer con le attuali capacità di calcolo grande (forse è meglio dire piccolo) tanto da poter stare in una piccola valigia 24 ore, perchè non devo pensare a uno sviluppo in campo fisico e tecnologico tale da permettere tutte le meraviglie (nessuna esclusa) dell'Enterprise?

Inoltre c'è da considerare che l'illustre fisico, autore del libro, ha visto tutto ciò che ha scritto con occhi "fisici" ma non è riuscito a cogliere ciò che i film vogliono dare.

E' vero che "fisicamente parlando" contengono molti errori ma, prendendo uno di quegli errori, definiti grossolani dall'Autore, dell'esplosione nello spazio, mi chiedo che film sarebbe se tutto fosse muto? L'esplosione rende il film molto più vivo e meno noioso di come è un altro colossal della fantascienza, "2001 Odissea nello spazio".

Ci sono anche degli errori scenografici, se così li posso definire, in cui alcuni oggetti, in particolare astronavi o basi spaziali, vengono mostrati in film diversi come appartenenti a razze diverse o aventi funzion diverse. Poi ci sono alcuni attori che in film diversi interpretano personaggi diversi. Un esempio e il vulcaniano della serie Voyager che in "Complotto a bordo" della serie "The next generation" è uno dei terroristi,(in questo film muore) e compare anche in un altro film.

Tutti questi errori (fisici, scenografici, e altro...) non devono influire (e penso che non lo facciano) su quello che questi films ci vogliono dare, cioè, il sogno di una reale conquista della galassia.

Non so se questo sogno rimarra tale o se in un futuro, anche molto lontano, verra realizzato, però, in questa epoca, non abbiamo altro che questo sogno.

Colgo l'occasione per fare i miei complimenti al dott. Lawrence M. krauss e gli auguro di poter scrivere anche il libro "La fisica di Star Trek II: L'ira di Krauss" così come lui stesso dice ironicamente di poter intitolare poiché, se mai lo farà, vorra dire che le serie di Star Trek continueranno e io, come molti altri, potrò continuare a sognare i viaggi tra le stelle.

Subject: Contributo polemico Date: 19-02-1998 1:22 From: Alessandro Peverelli, peverelli@usa.net To: Delos Science Fiction, delos@fantascienza.com Ciao, Delos.

Volevo fare un piccolo intervento sulla POLEMICA.

Secondo me, De Turris si dimostra estremamente permaloso, e all'apparenza, lo deve essere sempre stato. Poi ama la polemica, ma la affronta da perdente, perché attacca cercando di offendere e non di ragionare e, si sa, la violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci...

Così ho chiarito la mia posizione "politica".

Ho sorriso, a suo tempo, leggendo dei giovani che si collegano a Internet invece di leggere Urania. Oggi meno, perché io credo che in fondo sia triste che un appassionato di fantascienza consideri Internet un mondo "irreale" (e qui ci stava davvero bene "fantascientifico"!), "virtuale" e quindi con nessuna importanza (ma qui ho interpretato...). Bah, De Turris sembra molto preoccupato perché ci sono pochi lettori. Io però vedo che la Nord continua a tirare, perché pubblica libri di ottima qualità. Altri invece sono falliti o sono stati sul punto di fallire più volte. Quando la Nord (spero mai) inizierà a pubblicare stupidate spacciandole per ottima fantascienza, allora fallirà, ne sono certo, come è successo a tutti gli altri, esclusa forse Urania, che però ha alle spalle la potenza di Mondadori, che invece di farla fallire, la riveste a nuovo, fuori.

Il 98% di spazzatura pubblicata da Urania resta per me, comunque quasi imperdonabile (lo so, che il 98% di tutto è spazzatura, lo so). Dico solo: magari, al posto di Urania ci fossero delle riviste serie come Delos! E qui vorrei introdurre un'altra polemica, che mi frulla da un po' di anni: Ricordo di infanzia sono le critiche feroci ad Urania, quando a me piaceva, ma avevo 15 anni (l'età giusta per il lettore medio di Urania), alle quali (ma di questo non sono certo) partecipava anche Giuseppe Lippi, dalle pagine di Robot. Ecco. Escluso l'ottimo avvio, qualche anno fa, Urania di Lippi mi sembra la stessa identica di tanti anni fa (forse, per fortuna, non ci sono più i tagli): è la Mondadori che uccide? (E non parlatemi di esigenze dei lettori, perché 1. mi ricorda Pippo Baudo, 2. Vi ricordo sempre la Nord)