“La nostra intenzione è quella di realizzare un gioco che possa replicare nel modo più fedele possibile l’atmosfera del film. Vogliamo che entrambi appartengano chiaramente allo stesso universo, che condividano il medesimo spunto creativo. La cosa che abbiamo voluto evitare è che l’impatto dell’Isola del Teschio cinematografica sia diverso da quello del gioco. Abbiamo creato una stretta sinergia: creativa, tematica. Il giocatore che comincia una partita deve provare la sensazione di trovarsi nel bel mezzo del film. In effetti il gioco è proprio un’espansione del film”. Parola di Peter Jackson che, nel dietro le quinte del videogame ufficiale del suo King Kong, inquadra i caratteri salienti della produzione del titolo interattivo per PC e console con protagonista il gorillone. Il film, uscito da alcuni giorni nelle sale italiane, si è rivelato ai giocatori con alcune settimane di anticipo, il 17 novembre. Disponibile per ogni formato, Peter Jackson’s King Kong esiste – su computer e PlayStation 2 - anche in edizione da collezionisti, con confezione vintage in metallo dorato e dvd video aggiuntivo offerente un breve making of (circa venti minuti), nel quale Jackson e i responsabili dello sviluppo del videogioco ne spiegano la genesi. A occuparsi della trasposizione interattiva della pellicola il team UbiSoft di Montpellier diretto da Michel Ancel.

“La prima volta che mi sono confrontato con il lavoro di Michel Ancel – racconta Jackson - è stato lo scorso Natale, giocando a uno dei suoi giochi precedenti: Beyond Good & Evil. Alla fine ho pensato che chiunque avesse una simile creatività e fosse capace di coinvolgermi in modo così profondo nella sua storia, sarebbe stato la persona giusta con cui lavorare al videogame di King Kong”. Gli sviluppatori spiegano di essere stati guidati per mano dallo stesso Jackson fin nel cuore del film, passando spesso e volentieri per il suo quartier generale in Nuova Zelanda, dove hanno avuto accesso a ogni elemento della produzione della pellicola. Uno degli aspetti chiave individuati dal regista è l’intreccio. “Abbiamo pensato – dice Jackson - fosse interessante strutturare l’avventura in modo simile alla pellicola, e cioè intervallando le sequenze con Ann e Kong a quelle che vedono impegnati Jack e i marinai della spedizione. Il film segue parallelamente queste due vicende che si intersecano fra loro.
Un’altra cosa che abbiamo pensato è che sarebbe stato estremamente interessante poter giocare anche nel ruolo di Kong. (...) Nei panni di Jack (Driscoll, interpretato sul grande schermo da Adrien Brody) il giocatore dovrà provare a sconfiggere King Kong, mentre in alcuni livelli dovrà rivestire i panni dello stesso Kong prendendo parte a scontri davvero violenti, come quello con il tirannosauro per difendere Ann. Perché, in un certo senso, tanto Jack quanto King Kong hanno lo stesso obbiettivo: cercare di proteggere Ann Darrow, il personaggio interpretato da Naomi Watts. Ed è per questo che le vicende dei due si intrecceranno più volte nel corso della storia”. Due prospettive diverse anche nell’impostazione di gioco (che, pur scorrendo lungo il solito sentiero lineare da film interattivo e concludendosi rapidamente, riescono comunque a coinvolgere grazie alla buona direzione artistica e regia delle scene clou). Con Jack si esplorerà l’Isola del Teschio attraverso una visuale simile ai classici sparatutto 3d; con Kong si passerà in terza persona, per dinamiche tra il laser game a piattaforme e il picchiaduro. Da una parte l’uomo, che con l’astuzia e una manciata di proiettili deve sopravvivere ai pericoli di un ambiente estremamente ostile, popolato da insetti letali, violenti nativi e creature giganti. Dall’altra il re della giungla, ultimo della sua specie e signore possente di quell’ecosistema.