La notizia arriva da Philadelphia, dove alla fine di agosto si è tenuto un incontro dei membri della National Science Foundation (agenzia federale americana dedicata allo sviluppo della scienza e delle tecnologie), nell’ambito del quale alcuni ricercatori hanno illustrato la loro idea per la Rete del domani. Il loro piano è stato denominato Global Environment for Networking Investigation e dovrebbe condurre a una ridefinizione di internet sulle basi delle esigenze del futuro, così come esse possono essere estrapolate dalle tendenze di questi ultimi anni.

 

Già oggi, in effetti, l’ambiente è assai diverso dalle condizioni in cui venne inizialmente pensata e sviluppata internet. Il nostro mondo è popolato non solo da decine di milioni di personal computer, ma anche da un numero crescente di dispositivi mobili, di reti wireless e di network di sensori. E all’orizzonte si profila ormai una rivoluzione che era impossibile prevedere solo dieci anni fa: il punto di superamento dei dati immessi nella Rete da questa galassia di dispositivi rispetto a quelli prodotti da tutti i pc del mondo. Questa prospettiva rende inevitabile il superamento dei limiti dell’architettura attuale mediante la riprogettazione di una nuova infrastruttura.

 

La sicurezza e la gestione del traffico ai margini della Rete, al livello degli utenti individuali, svolgeranno un ruolo primario in questa operazione. Per raggiungere lo scopo la NSF auspica uno stanziamento di 300 milioni di dollari, che serviranno alla realizzazione di un laboratorio adeguato per testare la nuova architettura, nell’ambito di un progetto di ricerca che dovrebbe coinvolgere anche altre agenzie governative.