J.J. Abrams, creatore di Alias e Damon Lindelof, creatore di Crossing Jordan (attualmente trasmesso in Italia su Sky) hanno dato vita a Lost, una serie che promette di mostrare il meglio e il peggio della classica situazione riguardante un gruppo di persone disperse.

Jack (Matthew Fox, già protagonista di Party of Five) esce dalle tenebre dell’incoscienza in una foresta di bambù piena di fumo e urla, e ricorda il tremendo schianto dell’aereo che lo trasportava e che, dopo essersi spezzato in due in aria, è precipitato su un isoletta del pacifico, ed ora lui, medico, si trova in mezzo a feriti e moribondi, deve darsi da fare.

Sono 48 i sopravvissuti al disastro, e non posseggono più nulla, eccetto quanto riescono a strappare ai rottami dell’aeroplano. Le reazioni sono le più disparate: panico, speranza di salvezza, nuove e inaspettate risorse interiori e fisiche, come per Kate (Evangeline Lilly,protagonista anche di Kingdom Hospital, il serial medico-horror scritto da Stephen King) che, pur non avendo alcuna preparazione medica, impara velocemente perfino a suturare; o Hurley (Jorge Garcia, un volto non troppo noto in Italia) che non manca di usare il suo senso dell’umorismo per alleviare la tensione; per non parlare di Charlie (Dominic Monaghan, il Merry di Il Signore degli Anelli) una rock star in disgrazia che cela un oscuro segreto, e tutti gli altri che pur se all’inizio possono essere scambiati per facili personaggi dal carattere familiare, piano piano vanno rivelando insospettate sfaccettature.

Questo gruppo di amici, famiglie, nemici e stranieri dovrà lavorare insieme per opporsi alle avverse condizioni meteorologiche, alle difficoltà della vita e dell’ambiente allo scopo di sopravvivere. Ma l’isola nasconde altri segreti, ci sono strani ululati di creature misteriose che percorrono la giungla e sembrano infettare l’aria di terrore, e anche se Jack e Kate sostengono il gruppo con il loro aiuto ed autorità, ben presto si scoprirà che anche gli eroi hanno i loro segreti, e che forse, niente è come sembra.

I protagonisti sono davvero vivi? Sono vittima di un esperimento virtuale? Sono in una sorta di purgatorio? Oppure…

Questa serie che viene trasmessa dall’ABC sta avvincendo progressivamente un sempre maggior numero di spettatori, tanto da rappresentare il nuovo “format di serie” a cui diverse reti stanno guardando.

Perfino la Fox ha messo in cantiere Darkside, quello che viene definito un “Lost-like thriller”, per ora allo stato di script, che sarebbe incentrato su un gruppo di astronauti che tracciano un segnale di SOS proveniente dalla faccia nascosta (dark side, appunto) della Luna, portandoli a scoprire qualcosa di molto misterioso.

Continua ad affermarsi, dunque, il tipo di serie che pur mantenendo la struttura degli episodi di 50 minuti circa con una trama breve autoconclusiva, però mantiene intatta tutta una serie di sottotrame che si dipanano nell’arco di più episodi o, addirittura, di un intera stagione, in modo da fidelizzare lo spettatore.

Speriamo solo che la necessità della suspense non vada a scapito dell’originalità e della coerenza delle trame.