Continua l'infornata di annunci relativi ai premi letterari, tutti concentrati nel periodo primaverile. Ora è il momento del Locus Award, il premio assegnato dal mensile americano Locus attraverso la Locus Science Fiction Foundation, organizzazione no profit dedita alla promozione della letteratura fantascientifica e fantastica in generale. Il premio Locus, nato nel 1971, si differenzia dalla maggior parte degli altri premi perché ad aggiudicarlo non è una giuria specializzata, bensì direttamente i lettori del magazine attraverso un meccanismo di votazione gestito dalla rivista stessa. Il che rende il premio uno dei più ambiti dagli autori, visto che al di là del giudizio della critica è il responso dei lettori a essere, di solito, quello a cui gli scrittori tengono particolarmente, in quanto legato alla diffusione dei romanzi.

Potrà essere un criterio oggetto di critiche, ma resta il fatto che nel corso degli anni i lettori di Locus hanno dimostrato saper scegliere gli autori e i romanzi che meglio esprimevano lo spirito della fantascienza (e del fantasy) del tempo. Lo dimostrano i pluripremiati come Ursula K. LeGuin, Harlan Ellison, Isaac Asimov, Dan Simmons, Connie Willis, solo per citarne alcuni. E anche quest' anno la cinquina di finalisti nella categoria principale, quella del romanzo di fantascienza, vede praticamente il meglio uscito lo scorso anno nel genere: vale a dire Rule 34, la nuova tecnoavventura di Charles Stross; Embassytown di China Miéville, che per una volta non partecipa nella categoria fantasy; il ritorno di Vernor Vinge con The children of the sky (seguito di Universo incostante); il "debuttante" (nel Locus) Stephen King con l'ucronia di 22/11/63; e con Leviathan Wakes il nome nuovo del 2011, James S.A. Corey, pseudonimo sotto il quale si cela la coppia di autori Daniel Abraham e Ty Franck.

Per le altre categorie, in quella per il romanzo d'esordio si segnalano Ready Player One di Ernest Cline, pubblicato anche in Italia, e Will McIntosh per Soft Apocalypse, mentre per il miglior romanzo fantasy è scontro di titani tra George R.R. Martin (A dance with dragons, I guerrieri del ghiaccio nell'edizione italiana) e Terry Pratchett (Snuff). Nella categoria per il romanzo young adult svetta il veterano Ian McDonald con Planesrunner, mentre il già citato Gaiman quest'anno si deve accontentare di una nomination per il racconto breve The Case of Death and Honey. Tra i magazine se la giocano sempre i soliti, Analog e Asimov's, così come tra gli editor sono in nomination gli highlander Gardner Dozois (per lui trentasei premi!) e Ellen Datlow; tra gli artisti, nomi noti anche in Italia quelli di John Picacio e Shaun Tan. Il link all'elenco completo di tutte le nomination è riportato nelle Risorse in rete.

I vincitori verranno proclamati durante lo Science Fiction Awards Weekend che si terrà a Seattle il prossimo giugno, con la Willis, vincitrice per il miglior romanzo nella scorsa edizione, che farà da maestro di cerimonia. E' appena il caso di notare che tra i romanzi, solo quello di King è stato pubblicato in Italia, e facendo bene attenzione a non dire che si tratta di fantascienza. Anche se nel caso di King le definizioni di genere sono difficili da applicare. Gli altri romanzi finalisti riscuotono consensi e vendite un po' dovunque nel mondo, mentre da noi risulta difficile anche per autori quotati come quelli appena nominati, e molti altri, riuscire ad arrivare al pubblico.