John Beddington, capo dei consulenti scientifici del governo britannico, nel 2009 coniò il termine Perfect Storm per riferirsi all'anno 2030, ovvero quel momento in cui la popolazione mondiale stimata avrà superato gli otto miliardi e un insieme di concause (demografiche, energetiche, alimentari e sociali) potrebbero portare al crollo della civiltà così come la conosciamo.

Se finora ci siamo fatti angosciare dalle profezie Maya ironizzando sull'esoterismo e la magia, adesso, volendo, potremmo iniziare a guardare al futuro (il 2030 appunto) in termini di scientismo. È proprio rivolgendosi alla scienza, alla razionalità e al coinvolgimento nel governo del futuro delle imprese, e anche dei singoli, che secondo Gianluca Comin e Donato Speroni si potrebbero trovare le vie d'uscita dalla crisi.

I due sono autori del saggio 2030: la Tempesta Perfetta. Come sopravvivere alla grande crisi, edito da Rizzoli (disponibile anche come ebook al prezzo piuttosto elevato di 13,99, con DRM). Una lettura consigliata non appena sarete usciti dall'ansia delle profezia Maya, così, tanto per mantenere le vostre surrenali belle attive.

Scherzi a parte, che la crisi ci sia è chiaro a tutti, e che le soluzioni non siano semplici e coinvolgano ognuno di noi proprio nel mutamento dei nostri comportamenti quotidiani (utilizzo delle risorse, sfruttamento dell'ambiente, cooperazione sociale) lo è altrettanto.

Interessante è leggere con senso critico quanto viene proposto, senza voler sostituire alla magia dei Maya quella degli scienziati in camice bianco. E poi chissà John Beddington, da bravo britannico, potrebbe aver sentito il termine Perfect Storm da un certo Dottore, no?

Gianluca Comin e Donato Speroni, 2030: la Tempesta Perfetta. Come sopravvivere alla grande crisi, Rizzoli, 235 pagine, 18,50 euro.