Avete presente David Yates? Regista inglese già sulla seggiola della saga di Harry Potter, e incaricato di dirigere il primo film ufficiale di Doctor Who, da lanciare nelle sale cinematografiche in occasione del cinquantenario dalla nascita della saga? Una manciata di giorni fa aveva detto in modo chiaro e preciso che, pur in assenza anche solo di una bozza di script, il film sarà un completo reboot della saga, in cui verrà disegnato un nuovo Dottore alle prese con avventure non collegate alla storia complessivamente tracciata nelle decine di episodi televisivi, pur restando nella mitologia della serie. E, implicitamente, con un nuovo cast. Un'operazione alla Star Trek, per intenderci. Ebbene, arriva adesso il commento, altrettanto ufficiale, di Steven Moffat, autore e produttore televisivo che nel 2010 è subentrato a Russell T. Davies nella produzione del serial. E il succo del suo commento è stato: ma neanche per idea.

Come è ormai costume comune, Moffat ha "cinguettato" le sue dichiarazione pochi giorni fa in un paio di post su Twitter. Il primo è piuttosto categorico: "Qualsiasi film su Doctor Who in cui sarà coinvolta la BBC si baserà sull'attuale Dottore televisivo e certamente NON sarà un reboot hollywoodiano." Come dire che la BBC, proprietaria del "marchio" Doctor Who, e soprattutto il suo produttore, ha intenzione di avere l'ultima parola sul progetto. Il secondo post è invece caustico nei confronti di Yates: "David Yates, grande regista, ha parlato a braccio sul red carpet. Sapeste quante stupidaggini dico io quando sono spalle al muro..." E anche Yates è sistemato.

Eppure l'idea di reboot sembrava abbastanza acquisita. A supporto di Yates era intervenuta anche Jane Tranter, di BBC Worldwide Productions, la consociata di BBC per la produzione di fiction, confermando che si partiva dall'idea di riazzerare la saga del Dottore, partendo con un nuovo cast e nuove idee, e che per questo la produzione si sarebbe concentrata sulla ricerca di autori in grado di sviluppare una sceneggiatura adeguata. L'intervento di Moffat, che probabilmente si è sentito scavalcato, ha rimescolato le carte. Moffat ha poi rincarato la dose dichiarando a un giornale locale che "Doctor Who è un marchio di importanza vitale per BBC, con un seguito internazionale, e neanche Hollywood può permettersi di azzerare tutto." E ha continuato: "Semplicemente, al momento non ci sono progetti certi riguardo il film. Perciò, se e quando si farà, non potrà che riferirsi al Dottore televisivo, dato che ce ne può essere solo uno per volta. Qualunque cosa succeda, BBC e BBC Worldwide lavoreranno insieme per fare non solamente un film, ma il film sul Dottore che tutti vorremmo vedere."

Secondo alcuni siti, la fonte dell'attrito si troverebbe proprio all'interno della BBC, in cui alcuni considerano ormai la presenza di Moffatt un problema per la rete, alle prese con tagli di vario genere. Tanto che le prosecuzioni sia di Who che di Sherlock, i due serial prodotti da Moffat, si stanno rivelando difficoltose. Moffat, intanto, si è affacciato a Hollywood curando la sceneggiatura di Le avventure di Tintin: Il segreto dell'Unicorno prodotto da Steven Spielberg. Il futuro cinematografico di Who quindi si fa incerto? Il cinquantenario è un'occasione importante, per cui l'impressione è che alla fine il film si farà. Come, dipenderà dal braccio di ferro che a questo punto si annuncia tra Moffat e Yates. Sulla sua pagina Twitter, Moffat si fa fotografare con Matt Smith, l'attuale Dottore, e Benedict Cumberbatch, protagonista di Sherlock. Un velato riferimento al possibile futuro dodicesimo Dottore?