Fino a poco tempo fa il destino di Fringe, serie a base di misteri made in JJ Abrams (prossimamente anche l'unica, quando finirà Lost), era almeno cupo. Con la caparbia e insensata (e quindi ordinaria) mossa della Fox di spostarla al giovedì, il telefilm aveva visto scendere precipitosamente il suo pubblico e con esso le chance di una nuova stagione.

Perché? Il giovedi è il campo di battaglia televisivo per eccellenza (per irrazionali motivi di marketing) e il pubblico si ritrova a dover scegliere cosa vedere, cosa registrare per vederlo dopo e cosa non vedere affatto.

Indovinate che fine aveva fatto Fringe? Il pubblico si orientava su una serie a scelta fra CSI o Grey's Anatomy seguito da Private Practice, registrando l'altro e rimandando a data da destinarsi gli altri telefilm.

Nemmeno l'unico spostamento fatto al lunedì con l'episodio inedito della stagione uno, che aveva registrato un aumento del rating, aveva fatto cambiare idea alla Fox.

Eppure, forse è vero che le acque chete rovinano i ponti. Secondo il sito Tvovermind, l'episodio di due settimane fa, intitolato What lies below, ha registrato sette milioni di spettatori, mentre il più recente The bishop revival ha toccato quota 8,9 milioni. È una cifra così buona da farlo diventare il secondo episodio più visto dopo A new day on the old town.

Certo, quel giovedì aveva contro solo repliche, che però non sono da sottovalutare, perché il pubblico si guarda anche quelle come se non ricordasse quale serial killer ha ucciso chi in Grey's Anatomy o chi si è messo con chi in CSI (o il contrario, è uguale). Inoltre è la prova che c'è un pubblico per Fringe e questo rende più probabile, se non certa, la conferma per una stagione tre.

A patto, ovviamente, che le cifre rimangano stabili. Incrociamo le dita.