Kirk, Spock, McCoy, Uhura. Quattro personaggi in cerca di un nuovo pubblico, e all'esame terribile di quello vecchio, di milioni di fan abituati alle facce di Shatner, Nimoy, Kelly, Nichols che si trovano ora a doversi confrontare con quattro giovani pivelli che hanno dovuto indossare le scarpe di quattro giganti.

Il risultato, se ci consentite un'opinione, non è affatto male. Karl Urban conferma la prima impressione: sembra nato per fare McCoy. L'ex cavaliere di Rohan e ex necromonger non è mai sembrato così perfetto in un ruolo.

Diversa l'impressione che dà Zachary Quinto. Che rappresenta uno Spock forse meno sicuro di sé, meno misterioso di quello di Leonard Nimoy, ma ugualmente credibile. In questo breve spezzone ritroviamo quella breve esitazione, quello smarrimento che Quinto ha portato nel personaggio diversissimo e in qualche modo simile, Sylar di Heroes. Proprio questa settimana è andato in onda l'episodio I am Sylar; un titolo che non può non fare ricordare un famoso libro autobiografico di Leonard Nimoy, I am Spock.

Kirk ci piace un pochino meno, ma dobbiamo ammettere che anche nella serie originale William Shatner non ci era mai andato molto giù. Christopher Pine è un Kirk sbruffone, forse ancora più arrogante dell'originale (ma del resto è più giovane).

Del tutto aliena, invece, è Uhura. La timida e composta addetta alle comunicazioni di Nichelle Nichols diventa con Zoe Saldana una bomba sexy, quasi una bond girl. Come la sua collega Hoshi di Enterprise è un'esperta di lingue aliene, una professione apparentemente promettente all'inizio del XXIII secolo ma che ben presto il traduttore universale renderà obsoleta.

Ricordiamo che il nostro inviato Marco Spagnoli ha già visto il film di J.J. Abrams, in una proiezione per la stampa a Parigi, e ne ha fatto la recensione:

Star Trek

Star Trek

Articolo di Marco Spagnoli Martedì, 21 aprile 2009

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Ecco i tre filmati. Buona visione.