Pensiero Stocastico

di Roberto Quaglia

quaglia@fantascienza.com

Il principio della pornodemocrazia: dal Clinton Sex Show nello Studio Orale della Casa Bianca al masturbatorio mentale collettivo dell'Umanità

Secondo Robert Sheckley, per troppo tempo ormai Roberto Quaglia non è stato famoso. Secondo Ugo Malaguti, è un genio. Roberto Quaglia, ovvero il rappresentante della fantascienza del nostro Paese più famoso all'estero e più sconosciuto in Italia, continua a fare tante domande e a rifiutare tutte le risposte.

In principio era l'immaginazione. All'alba dei tempi, quando i nostri antenati cavernicoli rientravano in caverna dopo una dura sessione di caccia e di lotta e nessuna femmina era lì ad aspettarli, solo l'immaginazione poteva evocare nella loro mente forme ed immagini delle femmine mancanti. I più ricchi di immaginazione, allora, riuscivano a rendersi conto di cosa loro mancasse in tutti i dettagli. Anche i più poveri di spirito riuscivano a rendersi conto di cosa loro mancasse, tuttavia erano costretti a fare a meno dei sinuosi dettagli. E' probabile che i poveri di spirito siano sempre stati la soverchiante maggioranza.

Poi sono passati alcune centinaia di millenni, e le cose sono cambiate parecchio, soprattutto negli ultimi cento anni, soprattutto negli ultimi vent'anni, soprattutto negli ultimi tre anni.

E' nell'ultimo secolo, infatti, che con l'invenzione della fotografia prima e della cinematografia poi, i dettagli esatti dell'anatomia di esseri umani estranei è diventata accessibile a molti, così come la rappresentazione visiva degli amplessi possibili. Prima della fotografia e del cinema, infatti, per il 99% dell'umanità non vi erano molte possibilità di vedere parecchie persone nude nell'arco della propria vita. Per molti era già tanto riuscire a sposarsi, ed avere e vedere - un solo partner in tutta la vita. Se poi si aggiunge il fatto che una percentuale di costoro si dedicava alle faccende del sesso nella totale oscurità, vuoi per il pudore di uno o di entrambi i coniugi, vuoi perché prima dell'invenzione dell'elettricità durante la notte faceva buio e di giorno bisognava lavorare per non morire di fame, si capisce che quanto avessero visivamente in mente la maggior parte dei nostri antenati riguardo al sesso e alle sue manifestazioni fosse qualcosa di assai limitato. Ad imprimersi per tutta la vita nell'immaginario di molti erano quelli sporadici episodi nei quali si era assistito di nascosto, per caso o per dolo, al congiungimento carnale di una coppietta nel bosco o in un fienile o in una stalla. Poche immagini rubate da lontano, che spesso si imprimevano indelebilmente nella memoria costituendo il nucleo e il perno anche di tutta la propria immaginazione erotica futura. Esisteva, è vero, già l'arte erotica, ma era un bene di consumo per le minoranze nobili ed agiate. Dubito che un contadino o un servo avessero molte occasioni, nell'arco della propria esistenza, di ammirare un'accettabile rappresentazione grafica o pittorica di nudità corporali, e men che meno di amplessi carnali. E la maggioranza dell'umanità era ben composta da contadini e servi, e se sui libri di storia oggi si parla soprattutto dei nobili e dei potenti è solo perché i libri di storia, nei secoli, li hanno fatti scrivere i nobili e i potenti.

Con l'invenzione della fotografia e della cinematografia, invece, la produzione di massa (e quindi la visione di massa!) di immagini di nudo e di sesso esplicito è d'un tratto divenuta possibile. Anche se molta gente ora non lo sa, agli inizi del ventesimo secolo i primi sfocati filmini porno già furoreggiavano nei salotti borghesi. Tuttavia, prima che la pornografia si affermasse completamente, sino a quella sua odierna consacrazione universale costituita dal Clinton Sex Show in mondovisione, ci sono voluti quasi cent'anni. Come mai così tanto?

La mia opinione è che vi sia sempre stato un gigantesco divario fra ciò che uno abbia in testa riguardo al sesso, e ciò che il sesso più oggettivamente sia. Come dicevo qualche riga fa, fino ad un secolo fa non c'era pressoché modo di ammirare il sesso dall'esterno. O il sesso lo si faceva, e dall'interno di un amplesso se ne può avere per definizione solo una percezione soggettiva, o il sesso ce lo si immaginava, senza però avere in questo caso molti elementi immaginari esulanti le proprie trascorse esperienze dirette. E la maggior parte della gente ha da sempre ben poca immaginazione.

Di fronte quindi ad una rappresentazione visiva oggettiva ed inconfutabile una foto od un filmato è facile che un individuo si ritrovi drammaticamente di fronte al dato di fatto che la propria percezione della realtà in merito al sesso è incompleta, ovvero che la rappresentazione visiva differisce drammaticamente dalle proprie rappresentazioni interne (rappresentazioni che spesso, in modo particolare per le femmine, sono un fenomeno di sinestesia e cinestesia assai più che un momento visivo). Alla rappresentazione fotografica o filmica di un atto sessuale mancano quindi inevitabilmente gli aspetti cinestesici e sinestesici, mentre alla propria rappresentazione mentale fa difetto l'aspetto visivo. Questi errori, sommati assieme, creano quella nota sensazione di fastidio ed eventuale ribrezzo che molti provano di fronte ad una foto od un filmato pornografici. Si vive il trauma di non ritrovare nell'immagine fotocinematografica, come ci si aspetta, quelle sensazioni che si è abituati ad associare all'atto sessuale, sommato al trauma di trovarvi invece una serie di dettagli anatomici che svuotati dalle nostre altre sensazioni ci ricordano soprattutto quanto noi in definitiva non si sia molto di più che le bestie che siamo. Patiscono in genere di più questo trauma le femmine, che come detto hanno un immaginario sessuale più sinestesico, lo patiscono di meno i maschi, i quali invece hanno un immaginario sessuale più visivo (tanto è vero che gli uomini sono soprattutto affascinati dal bell'aspetto esteriore delle femmine, mentre le donne sono affascinate più da quanto i maschi abbiano fatto e facciano che da come essi esteticamente e visivamente - appaiano.)

Cent'anni non sono tuttavia trascorsi invano, tanto è vero che la pornografia sta diventando sempre più popolare. A piccoli passi l'umanità senza immaginazione si abitua da un lato alle rappresentazioni monche del sesso che tutti i media visivamente le dispensano, e dall'altro si costruisce un immaginario sessuale sempre più visivo. Diminuisce così il gap fra le rappresentazioni interne e quelle esterne e di conseguenza il sesso pubblico diventa sempre meno inquietante e quindi meno proibito.

La grande accelerazione, in occidente, è infatti di vent'anni fa. Catalizzatore dell'accelerazione: l'invenzione del videoregistratore domestico, la cui prevalente ragione di diffusione, come tutti sanno (e molti fingono di non sapere), è stata ed è tuttora determinata dall'interesse verso le videocassette porno.

Ma l'ultimo balzo verso la pornografia totale è ora reso possibile dall'invenzione di Internet, e dalla sua affermazione di massa, avvenuta non più di tre anni fa. Poche ore dopo che il famigerato rapporto Starr sui rapporti sessuali di Clinton è stato reso pubblico, mediante Internet esso si è immediatamente riprodotto in milioni e milioni di copie, riversandosi in milioni e milioni di computer in tutto il mondo. L'interesse per il rapporto Starr è esclusivamente fondato sul suo contenuto pornografico. Se si fosse trattato di uno scandalo immobiliare (come l'affare Whitewater), non gliene sarebbe fregato niente a nessuno. D'altra parte, analogamente ai videoregistratori, Internet si sta diffondendo soprattutto in virtù dell'incredibile quantità di pornografia che gratuitamente offre a chiunque sappia trovarsela. Pochi vogliono ammetterlo, ma più del 50% dei bit che transitano su Internet sono probabilmente foto e filmanti pornografici, anche perché la grafica consuma incredibilmente più larghezza di banda di qualsiasi testo scritto. Quando si parla del fatto che Internet è spesso intasato, bisognerebbe aggiungere che si tratta per lo più di gente che si sta scaricando foto porno, ma dato che non suona bene si evita di dirlo.

Perché Internet costituisce un'altra tappa fondamentale verso l'era della pornografia totale?

E' presto detto. Da che mondo è mondo, tutti i ragazzini che si affacciano alla pubertà sono curiosissimi circa tutto ciò che abbia a che fare col sesso. Fino a qualche tempo fa, però, non era poi così facile per un adolescente trovare rappresentazioni visive (cioè foto e filmati) di quanto ti incuriosisse. Un ragazzino di tredici anni poteva sì sbirciare una rivista o una videocassetta spinta assieme agli amici, tuttavia si trattava di oggetti fisici, che difficilmente si potevano contrabbandare in casa, con il rischio che i genitori li scoprissero. Da Internet in poi, invece, qualsiasi ragazzino potrà facilmente trovare sul Web, non appena avrà maturato curiosità a riguardo, tutte le immagini erotiche che vuole, alla faccia dei suoi genitori. I genitori di oggi, infatti, almeno fino alla prossima generazione saranno ancora mediamente contraddistinti dal classico analfabetismo informatico, il che in questo caso si traduce nel seguente scenario: un tredicenne sveglio saprà sempre nascondere nel proprio computer (o masterizzare su un CD ROM) anche migliaia di foto porno che i suoi genitori non riusciranno mai a trovare. Quando poi questa generazione di ragazzini precocemente smaliziati saranno adulti e a loro volta genitori, essi riterranno normale che i loro figli adolescenti se ne vadano anch'essi a spasso su Internet a caccia di foto porno.

Dalla prima generazione post-Internet in poi, quindi, i pornofobi saranno sempre di meno e la pornofilia diventerà un valore comune. D'altra parte, con il Clinton Sex Show la pornofilia è definitivamente uscita dal ghetto e ha sommerso ogni altro valore. Clinton è il moderno agnello sacrificale, che la tribù umana dei telespettatori immola sull'altare della purificazione di tutti i propri bassi istinti. Il rapporto Starr è un'opera esclusivamente pornografica (cosa ha a che fare con la politica?), ed il fatto che il presidente degli Stati Uniti ne sia il protagonista autorizza chiunque ad usufruirne per la propria masturbazione mentale senza doverne trarre un giudizio di autocondanna morale. Sarebbe come se il Papa invitasse i fedeli a vedere un film porno dicendo che per una volta non si commetterebbe peccato. Il peso dell'autorità in gioco è della medesima entità. Il protagonista del rapporto Starr non è infatti l'ultimo dei pornoattori; è il primo dei cittadini del mondo! E' questo ad innestare la più colossale orgia voyeuristica della storia dell'umanità: la trasmissione in mondovisione dell'umiliazione sadica dell'Uomo Più Potente del Mondo, costretto contro la sua volontà ad interpretare per quattro ore il ruolo della pornostar, costretto ad ammettere di avere infilato il suo sigaro nella figa della grassa Monika Lewinsky, di avere a volte sì e a volte no eiaculato nella sua bocca e sulla sua blusa, eccetera eccetera. Anche in Italia, dove ipocritamente si è blaterato sull'ingiustizia di quanto venisse fatto a Clinton, gli stessi che in televisione magnificavano il proprio presunto sdegno non riuscivano tuttavia a sottrarsi all'orgia che essi quindi lubricamente alimentavano, indulgendo e ritornando perfidamente più e più volte sui dettagli più scabrosi. Con straordinario cinismo, i telegiornali italiani riuscivano a criticare gli americani di fare quanto essi stessi stavano facendo. Serissimi e rispettabili periodici hanno allegato in omaggio il pornorapporto Starr, vendendo così ai lettori gli orgasmi di Clinton senza alcun consenso dello stesso (in Italia per Clinton la legge sulla privacy non vale?) e senza neppure pagargli i diritti d'autore. Quanto hanno guadagnato le televisioni ed i giornali italiani vendendo a scrocco gli orgasmi di Clinton ai propri assatanati lettori e telespettatori?

Ma il Clinton Sex Show è un momento topico nel corso dell'evoluzione della Realtà, oltre che dell'evoluzione dei costumi. Nello stesso momento della pornodiretta in mondovisione dell'interrogatorio sacrificale del Presidente, Bill Clinton in carne ed ossa era impegnato a parlare all'ONU ad una cinquantina di Capi di Stato di tutto il mondo o giù di lì. In quel momento, quindi, esistevano a tutti gli effetti due Bill Clinton: Clinton il pornoattore, che in diretta televisiva in mondovisione parlava di sesso, e Clinton il Presidente degli Stati Uniti, che all'ONU discuteva con gli altri capi del mondo di cose importanti. Dato che l'ubiquità non è ancora stata realizzata, se uno dei due Clinton era vero l'altro doveva essere falso (o, se volete, virtuale, che è una parola più di moda ma il succo è lo stesso). Ovviamente, il Clinton falso era il Clinton-pornoattore. Il Clinton-presidente era il Clinton vero, impegnato con gli altri capi di stato a discutere dei destini del mondo. Ebbene, in quel momento l'umanità intera era del tutto indifferente a quanto i loro reali rappresentanti (i capi di stato) facessero riguardo al destino del mondo, preferendo dare più importanza alle erezioni del Clinton virtuale. Non so a voi, ma a me questa non sembra mica una faccenda da nulla! Il mondo reale (miliardi di telespettatori) era più interessato al Clinton virtuale che a quello reale. Più interessato a ricevere informazioni circa le erezioni presidenziali che in merito ai destini del mondo. Diventa quindi surreale e patetico lo scenario di un palazzo dell'ONU ricolmo di decine delle persone più importanti ed influenti del mondo, radunatesi per collaborare alla tutela dei destini del mondo e totalmente ignorate da quel mondo che pur essi governano, mondo che invece che curarsi dei propri destini preferisce di gran lunga masturbarsi con il Clinton Sex Show. Ecco, questo è il nuovo punto di volta dell'evoluzione dei costumi dell'umanità. Credete che io stia esagerando? Neppure per sogno! Questo è soltanto l'inizio! Ora che con Clinton si è sdoganata la pornografia letteraria, l'umanità già attende impaziente la prossima orgia mediatica! Milioni di americani che prima di Clinton neppure sapevano cosa fosse il sesso orale (in alcuni stati degli U.S.A., se non erro, il coito orale è addirittura vietato per legge ed è teoricamente passibile di carcere, e lo stesso procuratore Starr si è dovuto fare spiegare da esperti che cosa significassero molte delle oscenità elencate dalla Lewinsky), sono già pronti per la prossima lezione e la prossima erezione. Che non tarderà.

Nel frattempo, la fantasia si sbizzarrisce. E il sesso di Clinton, finora commercializzato solo dai telegiornali e dalla carta stampata, viene ora già venduto anche su Internet, in modo molto più esplicito che nei telegiornali, tuttavia, se non altro, senza quella vergognosa patina di ipocrisia che in queste faccende è l'aspetto più osceno e disgustoso. Nel sito ufficiale dell'orgasmo (http://preview.orgasm.com/index.shtml?M059), per esempio, si può giocare a spruzzare sperma su Monika e Bill. In un'altro sito (http://www.spankovision.com/index.shtml?M059) della stessa famiglia, invece, vengono liberamente mostrati fotomontaggi pornografici contenenti il Presidente degli Stati Uniti.

E' solo l'inizio della pornodemocrazia. Potrà piacere o meno, ma come insegna la storia del mondo: indietro non si torna, e la realtà supera sempre l'immaginazione! Quindi, qualsiasi cosa io ora mi diletti ad immaginare a questo proposito, sarà destinata ad essere superata dai fatti. Che ci piaccia o meno.

Sia che si consumi in pochi anni, sia che ci voglia qualche decennio, la pornoassuefazione dell'umanità condurrà ad un'inevitabile escalation che ci proporrà scenari di una bizzarria oggi impensabile. Possiamo ragionevolmente prevedere che il prossimo scandalo sessuale americano sarà tutto in diretta e in tecnicolor! Minitelecamerine travestite da calabroni ronzeranno giorno e notte nei pressi dei Presidenti che verranno, e in nome del Diritto della Gente di Sapere e della Libertà di Stampa ritrarranno gli impotenti potenti in ogni istante della loro vita presidenziale, pronti a documentarne l'abiezione nascosta. I presidenti degli Stati Uniti, questo ben sapendo, dovranno per forza indulgere a notti roventi di sesso infuocato con le loro First Lady, trasmesse in mondovisione su Internet. Le telecamerine calabronate saranno infatti in realtà delle vere e proprie Webcam, che trasmetteranno le immagini in diretta su Internet in virtù della necessità ufficiale di cautelare l'intimità del Presidente rispetto ad eventuali successive artificiose manipolazioni digitali delle immagini catturate. In realtà, la convenienza della diretta sarà di ragione eminentemente commerciale. Sarà dura per il Presidente degli Stati Uniti del futuro, costretto a sorridere anche seduto sul cesso e nonostante le emorroidi a causa del Diritto della Gente di Sapere Come Lui Caga. Obbligatorio l'uso del doping, cioè del Viagra, per riuscire a soddisfare tutte le notte la povera first Lady e con lei virtualmente milioni di casalinghe internaute di tutto il mondo. Ad ogni cilecca, un crollo di borsa. Dopo tre cilecche consecutive, un procedimento di impeachment. Come può mai infatti reggere le redini del mondo un uomo che per tre sere di fila non riesce neppure a soddisfare sua moglie? I Democratici e i Repubblicani saranno quindi costretti a candidare per la Presidenza uomini in grado di garantire una virilità adeguata per tutto il mandato. Se ai tempi in cui Ronald Reagan recitava da pessimo attore nei peggiori film mai prodotti a Hollywood qualcuno avesse asserito che un giorno egli sarebbe stato eletto Presidente degli Stati Uniti (in effetti, Norman Spinrad lo avrebbe previsto nel 1968 nel suo ottimo libro di fantascienza Bug Jack Barron), chiunque si sarebbe messo a sghignazzare incredulo e scandalizzato. Allo stesso modo, oggi è dura da credere che in futuro sarà eletto Presidente degli Stati Uniti un ex pornoattore. Ma è inevitabile. E, probabilmente, non si tratterà neppure di un buon pornoattore. Ma si dirà che è un grande comunicatore perché nessun Presidente si era mai scopato così bene la First Lady tutte le notti in diretta su Internet. Ecco le nuove frontiere del Sogno Americano. Aspettare per credere.

O invece io sto sbagliando tutto, ed al futuro Presidente degli Stati Uniti gioverà più dimostrarsi un grande seduttore che un fedele marito. Sotto gli occhi del mondo egli dovrà portarsi a letto tutte le migliori attrici di Hollywood, pena l'impeachment. Dopo tutto, chi più dell'Uomo Più Potente del Mondo può assolvere al diritto-dovere di dare concretezza e immagine al sogni erotici dei miliardi di uomini col cervello avvelenato dalle figure televisive delle bellissime dive virtuali che non solo essi non scoperanno mai, ma che neppure sarà mai dato loro di vedere una volta dal vivo? E in una grande e moderna democrazia occidentale futurista, non è forse il Presidente degli Stati Uniti colui che deve rappresentare tutti gli uomini del mondo anche a letto con le migliori e inarrivabili dive del mondo? Per essere pornopolitically correct, naturalmente, il presidente dovrà periodicamente giacere anche con esemplari di tutte le minoranze etniche, con i quali tuttavia gli saranno preclusi i rapporti sodomitici.

E può anche darsi che l'umanità opti per una soluzione intermedia: un Presidente degli Stati Uniti che si scopi in diretta tutte le più grandi fighe di Hollywood e che tuttavia sia nel contempo un marito fedele della First Lady. Non ci credete? Fate male. L'umanità predilige le contraddizioni più assurde. Basti pensare che essa rincorre un progresso fondato sulla distruzione delle risorse che le consentiranno di sopravvivere, e che più si rende conto di questo stato delle cose, più accelera con il sorriso sulle labbra nella direzione della catastrofe imminente. Datemi retta: un Presidente degli Stati Uniti contemporaneamente fedele e fedifrago ci sta. Eccome, se ci sta!

D'altra parte, nel frattempo la società sarà cambiata tutta. Ci saranno i campionati di sesso sportivo (che io descrissi nel mio libro "Marco Dio Show" già dieci anni fa) e il feticismo di massa (non vi dico cos'è almeno sforzate un po' anche voi l'immaginazione). Sull'esempio del Presidente degli Stati Uniti, in tutti i paesi democratici del mondo i politici non potranno evitare di attenersi ai fondamenti del pornopolitically correct! Con milioni di canali di Web-TV nessuno seguirà più una tribuna elettorale se non ci scappa anche un po' di buon sanissimo sesso. Il Clinton Sex Show è l'archetipo di questo nuovo modo di intendere la politica. Ma il pornopolitically correct non penalizzerà poi troppo neppure i politici impotenti o sessualmente negati. Nicchie di consenso politico si annideranno infatti anche nel sadomaso. Avremo deputati che riusciranno a venire eletti per essere apparsi legati con cinghie di cuoio e catene e appesi al soffitto in un atteggiamento di grande umiltà pornopolitica, un segno inequivocabile della propria disposizione a non volere il potere per loro stessi, bensì per gli elettori che li avranno eletti e dei quali visibilmente essi intendono essere gli schiavi. Alcuni giungeranno a farsi incaprettare e frustare tutti i mesi pur di venire eletti e rieletti. La politica costa. Anche le donne in politica dovranno darsi da fare. Ilona Staller sarà ricordata come lo sono Togliatti e De Gasperi, l'anticipatrice di un lungo percorso e di un duraturo corso, anziché quell'eccezione che qualcuno ancora oggi crede che ella sia stata nel parlamento italiano, e a Cicciolina verrà intitolato addirittura il Colosseo, per attirare più turisti giapponesi.

La società sarà sempre più specialistica, e quindi popolata da individui virtualmente idioti in tutti i campi che esulino dalla propria specializzazione. D'altra parte, per sopravvivere sarà necessario iperspecializzarsi a tal punto da non avere più piattaforme comuni di comunicazione con chiunque non si occupi esattamente di quello che è il proprio micro ambito di competenza. Ciò amplierà ulteriormente i baratri di comunicazione fra gli individui, che sempre di più si parleranno senza capirsi a vicenda. Per trovare un piano comune si dovrà allora scendere al minimo comune denominatore, cioè il sesso, l'unica cosa al mondo che riguarda davvero un po' tutti. E allora si spiega come mai l'umanità si stia precipitando a grandi falcate verso l'era della pornodemocrazia, un'epoca nella quale i grandi capitribù del mondo daranno l'esempio sessuale alle genti, liberandole definitivamente dai millenari tabù.

E allora anche la vecchia buona fantascienza che noi amiamo tanto sarà sostituita dalla pornofantascienza, l'unico prodotto che in ambito fantastico ancora si venderà (l'era della pornofantascienza è già iniziata su Internet con il sito delle Space Amazones (http://www.space-amazones.com/P020/index.html?SA_1005), che vanta molti più accessi di qualsiasi libro di Asimov). E allora il sesso sportivo inchioderà tutti i giorni miliardi di tele-web-spettatori davanti ai loro televisori murali a cristalli liquidi. E allora il voyeurismo totale e perenne potrà grottescamente pure salvare l'umanità. Lo sport inchioda infatti oggi milioni di persone davanti alla tivù in poltrona, dispensandole dal bisogno di esercitare di persone le attività fisiche. Il sesso sportivo e il sesso politico dispenseranno le genti del domani dal bisogno di fare sesso di persona. E si sarà allora finalmente realizzato quel controllo delle nascite indispensabile per arrestare l'esplosione demografica e così salvare l'umanità dall'estinzione.

Oppure no. Ma l'alternativa sarà assai più assurda.