Se vi fosse capitato di aprire Netflix in questi giorni e di notare la scritta "nuovi episodi in arrivo l'8 ottobre" (o il 9, in altri momenti), messaggio peraltro sparito nel momento in cui scriviamo, sappiate che no, non avete visto male e no, non è stato un errore. Questo lunedì, 2 ottobre, il terzo episodio di Star Trek Discovery sarà disponibile su tutti i Netflix del mondo eccetto quello italiano, che lo riceverà solo il 9 ottobre.

Il ritardo pare sia dovuto a un problema tecnico con il doppiaggio (qualcuno lo collega al fatto che l'audio negli ultimi minuti della versione italiana del secondo episodio era difettoso, ma sembra strano che una semplice questione di codifica possa causare un simile ritardo).

Fonti interne allo Stic invece parlano di ritardi nella produzione del doppiaggio.

Non essendo Netflix particolarmente trasparente sui suoi programmi, non sappiamo se il 9 ottobre saranno resi disponibili sia il terzo che il quarto episodio o se tutta la programmazione subirà un ritardo rispetto al resto del mondo. 

Quello che sembra certo comunque è che Netflix non ha intenzione di rendere disponibile questo lunedì l'episodio in lingua originale, scelta preferita da tantissimi clienti di Netflix.

Intanto, il mondo degli appassionati di Star Trek in USA è sul piede di guerra, perché se nel resto del mondo Discovery è disponibile su Netflix in USA è invece solo sul nuovo servizio CBS All Access; che costa meno di Netflix (6 dollari, contro gli 8 di Netflix, gli 11 di Amazon e i 15 di HBO) ma offre davvero poco: la serie The Big Bang Theory, Star Trek e pochissimo altro, rispetto ai concorrenti che – in particolare Netflix – hanno a disposizione cataloghi vastissimi. 

Pare tra l'altro che il primo episodio di Discovery, trasmesso dal canale televisivo CBS, sia andato in onda con parecchio ritardo dovuto al protrarsi di una trasmissione sportiva precedente, sballando quindi i videoregistratori puntati, e la puntata non sia stata messa online sul sito CBS (come accade di solito coi programmi CBS) ma sia andata solo nel servizio di streaming. Che comunque offre una settimana di prova gratuita, ma poi comincia a fatturare sulla carta di credito sei dollari a settimana.

Insomma, se tanto ci da tanto, l'impressione è che tanto in Italia quanto in USA i canali torrent nelle prossime settimane lavoreranno a pieno ritmo…