Se si accetta la teoria, sostenuta da alcuni storici del genere, per cui il primo libro di fantascienza moderna è stato Frankenstein, allora bisogna riconoscere che la fantascienza è stata inventata da una donna, Mary Shelley. E per quanto il genere abbia sempre sofferto di una certa misoginia e della tendenza a essere "un genere per maschi", non sono mai mancate autrici capaci di eccellere e di scriverne la storia, da C.L. Moore a Leigh Brackett a Ursula Le Guin a Connie Willis.

Eleonora Federici, professore associato a Napoli ma con un curriculum di studi negli Stati Uniti (il che forse spiega come mai si interessi di fantascienza?) traccia, per la prima volta almeno nel nostro paese, una storia del genere attraverso le sue scrittrici, dalla Shelley fino al genere cyberpunk.

L'autore

Eleonora Federici (ma e phd, University of Hull) è professore associato di Lingua e Traduzione inglese presso l’Università di Napoli L’Orientale. Ha pubblicato diversi volumi sulla traduzione specialistica, i linguaggi del turismo e della pubblicità, le varietà della lingua inglese. Tra le sue pubblicazioni: Translating Gender (ed.; Peter Lang, 2011) e Bridging the Gap between Theory and Practice in Translation and Gender Studies (con V. Leonardi; Cambridge Scholars, 2013).

Il libro

Il volume propone un percorso al femminile all'interno della letteratura utopica/fantascientifica in lingua inglese dalle origini a oggi. È un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso le voci femminili che hanno arricchito questo genere letterario, ne hanno mostrato ulteriori possibilità e lo hanno trasformato. I romanzi di fantascienza delle donne rivelano infatti l’influenza delle teorie femministe che trovano spazio e voce a partire dal XIX secolo e offrono un punto di vista femminile su un genere ritenuto a lungo un “universo maschile”. Grazie alla fantascienza – che permette una sovversione del tempo, dello spazio e delle categorie culturali e sociali, attraverso le metafore del viaggio nel tempo e degli universi paralleli – le autrici propongono mondi in cui il contributo delle donne è fondamentale ed esprime valori di uguaglianza, ecologia e pacifismo. Queste scrittrici esplorano la sessualità superando le tradizionali categorie di genere culturalmente intese e inventano linguaggi per svelare il ruolo ideologico dei discorsi. La fantascienza si pone così come uno spazio per interrogarsi e per compiere un confronto critico con il reale, uno strumento per ridisegnare e ripensare l’identità femminile attraverso una diversa rappresentazione dell’alterità, della diversità e del corpo.

Eleonora Federici, Quando la fantascienza è donna, Dalle utopie femminili del secolo XIX all’età contemporanea, Carocci editore, Lingue e Letterature Carocci, pagg. 192, euro 19.