Nella mia affannosa ricerca di nuovi lavori, oggi - anno 2017 - occorre davvero far tesoro di ciò che ti capita tra le mani. Ma poi, chi ha detto che uno debba sperimentare nella vita uno, due, massimo tre impieghi "fissi"? Compiango e non invidio chi nei decenni o nei secoli scorsi trascorreva l'intera vita legato al proprio studio professionale, o al negozio, al proprio ufficio statale o privato, alla scrivania o alla propria clientela; persone che immagino simili a cani, legati a una catena ad orari fissi. Oggi il lavoro c'è e non c'è, difficilmente puoi sceglierlo, è raro che si possa  mettere da parte denaro per la vecchiaia, le norme dei rapporti tra datori di lavoro e lavoratori sono saltate definitivamente. Infine non è necessario studiare anni per specializzazioni... ma che importa? La scuola era una rottura di scatole. Cultura? La vera cultura è la "cronaca": sapere ciò che ti accade intorno giornalmente. Secondo me questo è il vero mondo, quello in cui uno finalmente può misurarsi direttamente con se stesso e con gli altri, con le proprie abilità… Posto che sappia costruirsele.

Per esempio: ho 29 anni, e finora ho svolto dozzine di lavori. In verità ho anche frequentato brevi corsi per piccole specializzazioni. Come mi sono guadagnato da vivere? Cominciai comperando una tuta attrezzata per spurgo pozzi. Mi calavo in fogne cittadine, scarichi di industrie, ripulivo i canali di irrigazione e di scolo. Un vita libera e anche un po' avventurosa.

Poi ho fatto l'aiuto-vulcanologo: avete provato a farvi una passeggiata in un budello nelle viscere di un vulcano, dove la temperatura supera i 200 gradi? Anche qui occorre una tuta particolare, ed è rischioso perché è facile beccarsi colpi di calore.

Per non dire del lavoro che svolsi come smantellatore di vecchie centrali nucleari. Roba pericolosissima. Avevo una bella tuta antiradiazioni; il guaio è che si sudava a fiumi e quando cominciai a dimagrire troppo lasciai. Ora sono un po' radioattivo, ma il medico mi dice di non preoccuparmi.

Subito dopo emigrai negli Usa: con i grattacieli, lì i lavavetri hanno un lavoro assicurato! Provate a lavare le mille, duemila finestre... il segreto è non guardare giù quando siete imbracato e vi calate dall'alto.

Poi seguii un corso di un mese come elettricista specializzato per lavori a grandi altezze, sempre negli Usa. Dopo aver fatto il lavavetri, per me fu una passeggiata. Salivo a 400 metri per cambiare le lampadine ai pennoni in cima ai grattacieli, o le luci della pubblicità.

Poi sono stato accompagnatore di turisti che scendono in particolari grotte, quelle che si formano in certi ghiacciai: mestiere ad altissimo rischio, perché lì dentro la vista è alterata da false prospettive, e ci sono fiumiciattoli interni che si ghiacciano di colpo chiudendovi i passaggi. Rischiate di restare tappato in un bugigattolo di ghiaccio, e anche se urlate nessuno sentirà la vostra voce…

Ora sono palombaro e sistemo fondali costieri inquinati. Di tutto il resto, soprattutto della politica e del futuro, mi importa meno che niente. Insomma, un piatto a mezzogiorno lo rimedio sempre. In verità ho qualche acciacco fisico, ma dite la verità: qualcuno di voi, incatenato ancora alla scrivania e in ansia per il posto e la futura pensione e la liquidazione, mi invidia un tantino…