“Che cosa succederebbe se persone perfettamente normali si svegliassero alla mattina con poteri superumani?”

Sono queste le premesse con cui la Marvel lanciò nel 1986 le testate del New Universe in onore del suo venticinquesimo anniversario. In questo mondo parallelo, creato da Jim Shooter e da Mark Gruenwald, non ci sarebbero stati alieni, razze nascoste, dei, creature mitologiche, magia o supertecnologia: semplicemente normali esseri umani che grazie ad un evento cosmico (l’Evento Bianco) si sarebbero trovati in possesso di strani e meravigliosi poteri. Prima di Heroes e prima del Rising Stars di Straczynski la Marvel provò un concetto relativamente innovativo che avrebbe fatto fortuna quasi due decenni dopo. In effetti gli albi del New Universe si persero nel panorama fumettistico americano e, nonostante una buona campagna mediatica, non sopravvissero alla fine degli anni ’80. Per il ventesimo anniversario della creazione del New Universe la Casa delle Idee ci riprova con un progetto ispirato all’originale in mano all’autore scozzese Warren Ellis: New Universal.

Fra i vari autori di matrice inglese che da qualche anno stanno imperversando nel panorama fumettistico statunitense Ellis è quello definito con una più ferma presa sulla realtà: come i conterranei Grant Morrison o Alan Moore ama mescolare fantascienza, metafisica, teorie entropiche e magia del caos ma senza sembrare sotto l'effetto di un qualche composto psicotropo. In New Universal dà il meglio di sé proiettando il lettore, senza nessuna spiegazione, in una complicatissima trama a più livelli che si sfalda e ricompone secondo una realtà capricciosa, incerta e casuale minata da una scossa quantica alla sua struttura primaria.

In una Terra alternativa dove Paul McCartney è morto e John Lennon è vivo, dove la Cina è una superpotenza mondiale e dove si stanno costruendo stazioni orbitanti ad uso commerciale, ma tanto simile alla nostra da trovarsi senza la minima traccia di superesseri, un brillantissimo flash bianco illumina come una supernova il cielo notturno. Il giorno dopo un poliziotto si risveglia dal coma con strani poteri telepatici, una giovane donna viene informata in sogno da un gigantesco satellite alieno che la sua realtà ha appena subito un mutamento di paradigma, un terremoto scopre una misteriosa necropoli dell’Età del Bronzo e un ragazzo si riprende in un campo da una sbronza con uno strano marchio sulla mano e la sua ragazza in cenere a fianco.

Alcuni dicono che con Ellis non riesci mai a capire fino in fondo cosa accade ma comprendi che è qualcosa di interessante, un caos che ti colpisce a tal punto da stordirti e da chiederne ancora, una cascata di eventi che le matite di Salvador Larroca sanno interpretare alla perfezione con uno stile a volte sognante ed a volte quasi eccessivamente nitido, quasi fosse sviluppato apposta per adattarsi come un guanto alla narrazione.