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Operazione Gatto
2 su 5
DVD vendita - 1 disco
That Darn Cat, Usa, 1997
di Bob Spiers con Christina Ricci, Doug E. Doug
La morte (violenta) della Fantasia
Fin dall'inizio, l'uscita della trilogia di Il Signore degli Anelli è stata acclamata da milioni di fan, e non solo, come un evento epocale nella storia del cinema, tanto più che, con la conferma di un secondo episodio addirittura migliore del primo, si sta rivelando un'operazione tanto rischiosa, quanto riuscita. Ma siete proprio sicuri che non sia stato perpetrato alcun crimine?
LeggiInchiesta: Come sarà il terzo millennio? 1
La domanda poteva apparire scontata, ma rispondeva alla più pura essenza della fantascienza, chiedersi come sarà il domani. Che meraviglie vi aspettate dal prossimo secolo? O che orrori? Saranno debellati il cancro e l'AIDS? Conquisteremo il sistema solare? L'ecosistema andrà in tilt? Abbiamo chiesto le vostre previsioni, esempi dettagliati di cose che vi aspettatavate potesse accadere. Certo questo millennio ha subito preso una piega purtroppo inattesa... almeno da molti. Ecco le risposte più interessanti arrivate.
LeggiAccadde domani: introduzione
Dal 1997 Vittorio Catani porta avanti sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno la rubrica Accadde... domani: ogni settimana una storia molto breve, un flash che è una finestra su futuri possibili. Ora è in libreria il libro Accadde... domani (ed. Besa) in cui Catani ha revisionato e riunito parte di queste storie. Delos ne presenta alcune, unitamente alla Introduzione al volume di Vittorio Curtoni e a una breve nota scritta dall'Autore per i lettori di Delos.
LeggiI ghetti di domani
Come Philip Dick è capace di smontare la realtà e di far crollare tutte le certezze. Come Robert Sheckley è capace di riderci sopra. Ma per quanti paragoni si possano cercare, l'unica cosa certa è che Roberto Quaglia è unico. E forse è una fortuna.
LeggiTransmetropolitan
Paranoia e pessimismo sono le parole chiavi di un futuro violento dominato dal caos e dal disordine. Le minoranze etniche e la Polizia hanno ingaggiato una guerra civile senza precedenti e senza soluzione. Spider Jerusalem, scrittore e giornalista nevrastenico, vive per raccontare al mondo le ingiustizie della società. A modo suo, ovviamente.
Questo mese Fantasia&Nuvole si occupa di Transmetropolitan, il delirante fumetto fantascientifico della superstar ribelle Warren Ellis che gode di un ottimo successo negli States e ha cominciato a reclutare appassionati anche in Italia. Vediamo cosa ci riserva il domani secondo Ellis e le sue inquietudini tecnologiche e rivoluzionarie e facciamo conoscenza con il Transmetropolitan, un uomo incapace di sopprimere la voglia irrefrenabile di sparare a chi gli capita quando gli vengono i cinque minuti!
Cattivo numero diciotto: intervista con Jonathan Pryce
Jonathan Pryce, miglior attore nel 1995 al Festival di Cannes per la sua interpretazione dello storico Lytton Strachey in Carrington di Chrisopher Hampton, è uno degli artisti più attivi e più versatili del cinema britannico. Lo ricordiamo anche protagonista nel mitico Brazil di Terry Gilliam. In 007 Il domani non muore mai Pryce è - invece - il magnate dei media Elliot Carver, intento a creare dei veri e propri conflitti su scala planetaria da fare raccontare alle proprie televisioni.
LeggiUna donna forte: intervista con Michelle Yeoh
Michelle Yeoh è stata eletta Miss Malesia nel 1983. Campionessa di tuffi e di nuoto ha rappresentato il suo paese in varie competizioni internazionali. Dal 1984 lavora stabilmente a Hong Kong dove è diventata una delle star del cinema locale. Agile, con un fisico longilineo, ma scultoreo è ora Wai Lin, la nuova partner di 007 in il domani non muore mai. Simpatica, intelligente, affascinante fa di tutto per scollarsi di dosso quell'etichetta di "donna pericolosa", che si è cucita addosso con tutte le scene di azione recitate nei film girati a Hong Kong.
LeggiScacco doppio
Racconto di Lino Aldani
Lino Aldani, da molti, è considerato il padre della fantascienza italiana, eppure io, che indubbiamente sotto molti aspetti sono un suo "figlio" narrativo (nel senso che ho potuto beneficiare dei suoi preziosissimi consigli per aggiungere pepe e sale al mio modo di scrivere), credo che Lino non sia affatto uno scrittore di fantascienza. No, non voglio ricominciare con quelle sterili discussioni sul fatto che "Quando le radici" (il più bel romanzo di Aldani) o "Visita al padre" (il suo più bel racconto), secondo alcuni sono di fs mentre secondo altri no; voglio solo fare notare che quando le storie di Lino parlavano della nostra terra, con personaggi estremamente vicini a noi, al nostro presente umano e sociale (come nel romanzo e nel racconto citati prima), sono riuscite a intaccare la sensibilità del lettore, a trascinarlo in un universo evocativo di grande scrittura, a dargli insomma tutto quello che giustifica l'appellativo di scrittore. Lo stesso, a mio avviso, non è avvenuto quando Aldani si è cimentato in prove più specificatamente fantascientifiche. Alcuni dei suoi più applauditi racconti sono in realtà abbastanza approssimativi e mediocri, come se Lino fosse stato costretto a distrarre la sua ispirazione umanistica verso questi percorsi della narrativa di genere, che in definitiva non gli erano poi molto congeniali. Non mi riferisco solo a "Buonanotte Sofia", a "Trentasette centigradi" o ai piu' recenti "In attesa del cargo" e "Mochuelo", ma in generale a tutta la produzione di Lino che ha contribuito a classificarlo come uno scrittore di fs. Ebbene, se non fosse stata per questa "etichetta", Aldani avrebbe potuto conquistarsi uno spazio di rilievo come scrittore mainstream, producendo opere del livello di "Quando le radici" senza essere costretto a inventarsi mezzucci di second'ordine per farle apparire come appartenenti all'universo fantascienza. Potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è. Aldani ha sempre cercato di appiccicare un'etichetta fantascientifica alle sue opere, anche quando non lo erano affatto o potevano farne a meno (forse perché credeva di non avere alcuna speranza nell'acido mondo del mainstream, e che fosse più semplice affermarsi nello scantinato della narrativa di genere), e quando ha scritto fs pura, non so sotto quali stimoli, ha dato il peggio di sé, perché accade spesso che uno scrittore, quando deve sottostare a imposizioni di carattere "tecnico", anziche' "creativo", non riesca a dare il meglio. Anche se i racconti che seguono ci dimostrano che Lino era bravo comunque, conosceva il mestiere e sapeva imbastire un racconto come dio comanda. Eppure una cosa è la fredda operazione d'imbastitura di un racconto, un'altra è il processo creativo dettato dall'ispirazione e dalla musa interna che ogni vero scrittore porta dentro di sé. Musa che Lino ha consultato a fondo, quando si è messo a scrivere alcune opere che sono delle pietre miliari della narrativa italiana. Certo non di fantascienza.
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