Sul fronte della critica i pareri furono fondamentalmente positivi. Eccone alcuni estratti che mi sembra rispecchino i pregi, i difetti e anche le complessità (e i vari livelli di lettura) di un'opera vincente proprio perché complicatissima pur nella sua apparente e lineare semplicità.
"(Spielberg) ha congegnato un semplicissimo, piccolo film dove la favola si confonde coi sogni dell'infanzia e dell'adolescenza, approdando ad un apologhetto neanche privo di sintomatiche allusioni a questioni grosse, quali lo spirito di tolleranza, un impregiudicato atteggiamento aperto verso novità e presenze per noi tutti da scoprire, da capire. (...) Lo sviluppo progressivo, dettagliato del racconto offre le notazioni psicologiche e ambientali più originali e allettanti. I timori e gli stupori tutti infantili che, insospettatamente, vedono avversari i giochi delle trasfigurazioni di Halloween contrapposti, ad esempio, all'ostinata ottusità e all'inguaribile rozzezza degli adulti, determinati a stroncare ogni ingombrante presenza per loro estranea e, quindi, incomprensibile". S. Borelli.
"L'operazione del versatile regista americano ha un significato che non si esaurisce certo in questo ambito" (l'appello ai buoni sentimenti) "ma vuole investire in profondo lo spirito della nostra epoca. A fronte delle inquietudini e angoscie che pervadono un mondo lacerato da contraddizioni e sovrastato da pericoli immani, ET leva quello che bosogna pur definire un messaggio: a contare, nei rapporti tra gli uomini, è la sensibilità solidale, precedente le risorse e i calcoli del raziocinio, fondata sul rispetto rispettosamente istintivo verso la persona altrui, per quanto diversa anzi aliena da noi possa sembrare." V. Spinazzola.
















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