Prestigiosa è la parola che è stata usata più spesso dai critici americani che hanno potuto vedere in anteprima i primi episodi di The Last of Us, la nuova serie di HBO Max che ha debuttato ieri 15 gennaio in patria e oggi da noi su Sky e su Now. Il motivo per cui la serie si è distinta da decenni di trasposizioni più o meno riuscite da videogame a film o serie tv è racchiusa in due nomi e in una scelta narrativa controcorrente.

In origine

La Naughty Dog è una software house che si era distinta per la saga di videogame Uncharted (da cui di recente è stato tratto un film con Tom Holland) al punto di venire acquisita dalla Sony Computer Entertainment. Nel 2009 il team decise di dividersi in due gruppi, uno avrebbe seguito il nuovo capitolo di Uncharted, l'altro un videogame del tutto nuovo chiamato The Last of Us, creato da Neil Druckmann, il quale avrebbe cambiato il mondo dei videogame. La storia in apparenza è molto semplice: nel 2013 (anno di uscita del gioco) un virus causato dai funghi cordyceps trasformava gli essere umani in beh, zombie, anche se con un altro nome. Venti anni dopo il mondo è ovviamente post-apocalittico, gli esseri umani sono divisi e in lotta tra loro oltre all'onnipresenza degli zombie. In mezzo a tutto ciò il disilluso trafficante di merci Joel (con la voce di Troy Baker) si ritrova in una serie di circostanze che lo portano a incontrare la giovane Ellie (con la voce di Ashley Johnson, che forse avete anche visto nella serie Blindspot nel ruolo di Patterson). All'uomo viene offerta una ricca ricompensa se accetterà di portare la ragazzina fuori dalla zona di quarantena attraverso una lunga serie di pericoli, per un ottimo motivo: Ellie si è rivelata immune al virus dopo essere stata morsa ed è l'ultima speranza per l'umanità. Qui arriva la vera svolta narrativa: tutto quanto raccontato segue un cliché fin troppo noto, ma la bravura di Druckmann era stata di creare un inusuale nucleo familiare, un luce di speranza nel buio, con momenti poetici che punteggiavano i molto più frequenti momenti di violenza. Il risultato furono diciassette milioni di copie vendute, una quantità di premi (tra cui uno per Ashley Johnson) e la definizione di uno dei migliori videogame di tutti i tempi. Questo avrebbe attirato l'attenzione di un nome non indifferente.

Chernobyl

Nel 2019 lo showrunner Craig Mazin portava sulla HBO la miniserie in cinque episodi Chernobyl, vincitrice degli Emmy, i BAFTA (gli Emmy inglesi) e dei Golden Globes. E decise che il suo prossimo progetto sarebbe stato proprio la trasposizione in serie tv di The Las of Us, ma con due prerogative: assoluta fedeltà alla trama originale e il coinvolgimento di Neil Druckmann. Inoltre, la promessa di non andare oltre la storia racconta nel videogame che oltre al DLC (downloadable Content) The Last of Us: Left Behind, che raccontava le origini del virus, avrebbe avuto un sequel, The Last of Us Part 2, uscito nel 2020, che avrebbe avuto un altro enorme successo ma avrebbe diviso pubblico e critica tra ammiratori e detrattori a causa di alcune scelte narrative operate da Druckmann. Fino al momento il cui l'autore non deciderà di creare un terzo capitolo, Mazin non ha intenzione di andare oltre le due stagioni che compongono i due videogame.

La serie

Come anticipato, la serie segue molto da vicino la trama del videogame, al punto che chi ha visto i primi episodi ha dichiarato che chi ha giocato a The Last of Us avrà un forte senso di dèja-vù, ma in senso positivo, vista l'aderenza alla storia originale. Qui Joel ha il volto di Pedro Pascal (ovvero The Mandalorian) e Ellie quello di Bella Ramsey (entrambi per altro protagonisti di Game of Thrones). Con Loro Diego Luna (Ghost Rider in Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D.) e Anna Torv (Fringe) il primo nel ruolo di Tommy, fratello minore di Joel, la seconda nella parte di Tess, socia di Joel indurita dalla vita. A sorpresa compariranno anche Ashley Johnson e Troy Baker, ovviamente in ruoli completamente diversi. Druckmann e Mazin hanno lavorato insieme non solo per raccontare la storia nata nel primo capitolo dei videogame, ma espandendone il mondo per mostrare agli spettatori e ai fan del videogame aree e situazioni inedite ma pur sempre parte integrante della storia senza nessuna divagazione non necessaria.

I nove episodi della prima stagione di The Last of Us debuttano da noi oggi 16 gennaio su Sky e su Now a un solo giorno di distanza dall'uscita americana, per poi proseguire con cadenza settimanale, vi lasciamo con il trailer in italiano e in lingua originale.