Un progetto misteriosissimo definito di fantascienza epica, prodotto dalla New Regency per la Warner Bros e interpretato dal divo Brad Pitt da girarsi nella terra dei canguri. Si tratta di The Fountain (la fontana) nel quale reciterà anche Cate Blanchett (Il Signore degli Anelli - La compagnia dell'anello). Il progetto ha avuto alcune difficoltà logistiche iniziali, dovute a qualche capriccio da divo di Pitt che non ne voleva sapere di essere spedito per tre mesi nel Queensland, preferiva Sydney. Il problema è che gli studi di Sydney della Fox, dove è stata girata la trilogia di Matrix, sono già impegnati al massimo e non avrebbero potuto fornire il numero di giorni richiesto dalle riprese. Pitt - che per il film si è fatto crescere una barba dal look incolto che lui definisce "alla Bin Laden" - ha fatto qualche ulteriore bizza ed ecco che il compromesso è stato raggiunto: The Fountain verrà girato parte a Sydney e parte nel Queensland. Costituirà il ritorno di Pitt al cinema di fantascienza dopo l'inusuale ruolo da lui ricoperto per Terry Gilliam nel bel L'esercito delle 12 scimmie (1996). Il progetto, che era stato inizialmente annunciato con il titolo The last man, sarà basato su una sceneggiatura originale scritta dal regista Aron Aronofsky in coppia con Ari Handel, che aveva partecipato in veste di attore al precedente film di questo regista emergente, cresciuto a Brooklyn. Nel 1998 Aronofsky aveva diretto l'insolito Pi Greco- il teorema del delirio, discesa nei meandri della pazzia a base di 3,14, un piccolo film girato a bassissimo budget e che fu presentato al Sundance Film Festival, raccogliendo molti consensi. Aronosfky è cresciuto nell'era di Guerre Stellari ma dichiara di preferire i film della prima metà degli anni '70, quando c'era più approfondimento psicologico e idee socio-politiche, piuttosto che bambineschi spettacoloni dalle trame fiabesche. Tra i film che preferisce ci sono Il pianeta delle scimmie, quello originale, scritto da Rod Serling, La fuga di Logan ("aveva una gran bella idea di base, sebbene il film non si regga se lo rivedi adesso") e Capricorn One di Peter Hyams ("quella combinazione tra cospirazione e fantascienza mi intrigò molto, quel tipo di film aveva ancora molta della politica degli anni '60 riversata in essi"). Si dichiara stufo e arcistufo dei film di fantascienza che stanno in piedi solo grazie agli effetti speciali, "e credo che anche il pubblico stia cominciando a stancarsi" afferma, "abbiamo visto esplodere di tutto, dalla Morte Nera a interi pianeti, a insetti giganti. Voglio provare a riportare la fantascienza allo psicologico, seguendo la tradizione dei libri di Philip Dick, delle storie di Rod Serling di Ai confini della realtà, del Kubrick di 2001: odissea nello spazio. Perché le cose che davvero funzionano sono quelle che ti permettono di capire bene cosa c'è nella testa dei personaggi." Riuscirà un regista così sofisticato intellettualmente a sopravvivere nella giungla produttiva della Mecca del Cinema ? "Se voglio vivere coi soldi di quelli di Hollywood devo imparare a parlare un linguaggio che capiscano. Si deve solo trovare l'idea giusta, che possa attrarre la gente. In fin dei conti è solo show business e cerchiamo di fare film che la gente voglia andare a vedere."