Le stime parlano di circa 180 libri, ma la verità è che nessuno sa esattamente quanti ne abbia scritti Ron Goulart, scomparso venerdì il giorno dopo il suo compleanno, a 89 anni. Oltre ai tanti libri di fantascienza, fantasy, gialli e saggi scritti a suo nome, Goulart ne ha scritti dozzine sotto una decina di pseudonimi, ma non solo, ha scritto numerosi romanzi anche sotto nomi altrui.

È noto, per esempio, che i romanzi della serie Tekwar firmati William Shatner sono stati scritti, sulla base di una traccia fornita dall'attore, da Ron Goulart.

In Italia Goulart ha goduto di una certa notorietà soprattutto nell'epoca della conduzione di Urania di Fruttero e Lucentini, che avevano un debole per questo autore del quale pubblicarono una quindicina di romanzi e alcune antologie, in gran parte tradotte da Vittorio Curtoni.

Finita l'era Fruttero e Lucentini Goulart è completamente sparito dall'editoria italiana.

Nella sua produzione non mancano romanzi basati su serie famose, come Flash Gordon, Vampirella, L'Uomo mascherato, Battlestar Galactica, o personaggi storici di Hollywood come la serie di romanzi su Groucho Marx. Scrisse anche sceneggiature per la Marvel. La sua scrittura era leggera, brillante, spesso umoristica. Ottenne due posti in finale al Premio Edgar, ma mai nessun riconoscimento nel campo della fantascienza, neppure per il suo romanzo più famoso, Dopo la catastrofe.

Lascia la moglie e due figli.