Nel 2014 la prima stagione di Mr. Robot rivelava al mondo il talento sia di Rami Malek che dello showrunner Sam Esmail, il quale fino a quel momento aveva nel curriculum solo le sceneggiature di due film indipendenti, Mockingbird – in diretta dall'inferno (2014) e Comet (2014, inedito da noi) storia d'amore a base di realtà alternative. Ma alla fine della corsa di Mr. Robot era nato un nuovo autore, che sarebbe poi passato alla misteriosa Homecoming con Julia Roberts (2018) e poi alla miniserie Briarpatch (2019) con Rosario Dawson, un noir intricatissimo e ironico. Ma la vera rivelazione sarebbe arrivata con l'arrivo al comando della nuova Battlestar galactica.

Da un lontano passato

No, non stiamo parlando della serie originale del 1978, bensì dei primi tentativi di ridare vita alla saga dopo la fine della celebrata re-invenzione firmata da Ronald D.Moore dopo la sua fine nel 2009. Nel 2011 era arrivata la notizia che Bryan Singer avrebbe realizzato una versione cinematografica più vicina visualmente alla serie del 1978, poi il progetto scomparve senza lasciare traccia e più avanti la carriera di Singer divenne un buco nero in seguito a molteplici accuse di molestie.

Tutto finito quindi?

No, perché nel'ottobre scorso The Hollywood Reporter rivelava che Simon Kinberg, ex autore al comando dell'universo mutante in casa Fox e regista del non molto amato X-Men: Dark Phoenix (la sua prima regia) avrebbe prodotto e scritto una nuova versione cinematografica, scollegata dalla futura serie. Pur non essendoci stati altri aggiornamenti al momento, forse a causa del covid, questo progetto appare ancora in fase di realizzazione.

Esmail

Sam Esmail in uno dei suoi cameo in Mr. Robot.
Sam Esmail in uno dei suoi cameo in Mr. Robot.

Ma la notizia che più aveva colpito l'attenzione dei fan era che Esmail avrebbe realizzato una nuova serie dedicata a Battlestar Galactica insieme allo sceneggiatore Michael Lesslie (la miniserie The Little Drummer Girl dal romanzo di John Le Carrè La tamburina). Su Twitter Esmail ci aveva tenuto a precisare che non aveva alcuna intenzione di realizzare un reboot della serie di Moore che definiva perfetta, bensì esplorare una nuova storia all'interno della mitologia, rimanendo fedeli allo spirito della serie firmata da Moore.

Moore

Così Collider è andato  intervistare Esmail sullo stato della produzione, il quale ha rivelato che sono ancora al lavoro sul pilot

È un grande universo, un grande mondo e voglio rispettare il lavoro fatto da Ronald Moore.

Lo showrunner aggiunge di avere contattato Moore ancora prima di iniziare a dare vita al progetto, per essere sicuro che il collega non avesse problemi al riguardo e il punto su cui entrambi erano daccordo era che la sua serie non sarebbe stata il reboot della precedente, cosa che comunque Esmail non aveva intenzione di fare.

Ha poi aggiunto che sono nella fase di costruzione della base del tipo di storia che vogliono raccontare, la parte della mitologia da esplorare, che è molto ricca nell'universo creato da Moore, per cui stanno definendo il tono che avrà il pilot, perché sarà la base per il resto della storia.

Gli episodi

La serie andrà in onda sul neonato canale in streaming Peacock, facente parte del gruppo NBCUniversal e Esmail ha discusso a lungo con i produttori del canale e il suo co-showrunner sulla struttura che avrebbe avuto la serie, perché in streaming ci sono fondamentalmente solo due strade: tutti gli episodi tutti insieme oppure con cadenza settimanale. Per Esmail sarà la storia a dettare la cadenza e il numero degli episodi: potrebbero mandare in streaming tre episodi contemporaneamente su una lunga battaglia spaziale che ha un forte significato narrativo, saltando da una prospettiva all'altra negli episodi. 

Poi potrebbe esserci un episodio di venti minuti che racconta il passato di uno personaggi che arriverà in streaming subito dopo.

Con Peacock ben disponibile a seguire le sue idee, Esmail ha dichiarato di voler fare esperimenti con la struttura narrativa, proprio per la ricchezza della mitologia della saga di cui stanno esplorando ogni angolo e lasciare che sia la storia a dire come vuole essere raccontata. E non la vede nemmeno come raccontata in modo cronologico, bensì come una ragnatela, in cui un episodio può non essere quello che viene dopo il primo e il secondo, ma il passato di uno dei protagonisti, per cui gli spettatori possono vederlo oppure saltare direttamente alla battaglia spaziale. Insomma, la parola d'ordine è sperimentare e Battlestar Galactica si presta a questa forma di narrazione.

Esmail ha in programma di iniziare le riprese in un punto imprecisato più avanti nel corso di quest'anno, ma è consapevole che la realizzazione delle scenografie sarà imponente così come gli effetti speciali visivi, per poter raggiungere il livello della serie di Moore. Per cui non ha al momento idea dell'arrivo in streaming, ma è impaziente di iniziare e, covid permettendo, vorrebbe riuscirci entro la fine di quest'anno, vi terremo aggiornati sul ritorno nell'universo di Battlestar Galactica.