Il mondo delle serie (ex) televisive si sta un po' per volta spostando nel mondo dello streaming, soprattutto dopo che tutte le emittenti americane si erano rese conto in ritardo che Netflix stava creando un nuovo modello di fruizione che non richiedeva di subìre venti minuti di pubblicità per un episodio lungo in effetti quarantadue minuti, né abbonamenti astronomici.

I 180 milioni di abbonati arrivarono e rimasero così in fretta che ognuna di loro dovette scegliere se scendere in campo o rimanere indietro. Così avremmo avuto HBO Max, DC Universe (la casa di DC's Titans, DC's Stargirl e DC's Doom Patrol), anche se si parla di una futura fusione delle due entità visto che appartengono allo stesso gruppo, ovvero la Warner Media Entertainment, seguite da Peacock, del gruppo NBCUNiversal, Disney+ e perfino la versione in streaming del canale via cavo Starz. In mezzo a tutto questo l'ex presidente della Dreamworks Jeffrey Katzenberg aveva un'idea: un canale in streaming con un paio di differenze fondamentali.

Il lancio

Il 6 aprile di quest'anno debuttava negli Stati Uniti Quibi, abbreviazione di quick bites, ovvero morsi veloci. Perché? il piano era semplice, creare una piattaforma legata esclusivamente all'uso su smartphone, con serie di alto livello i cui episodi non dovevano però durare più di dieci minuti l'uno, girati in modo da poter essere visti in orizzontale ma anche in verticale. L'idea era che il pubblico potesse seguire le serie mentre erano in metro, in pausa pranzo, o in qualsiasi momento avesse cinque/dieci minuti per andare avanti con un altro episodio.

Le serie

Quibi ha esordito con Survive, che vede come protagonista Sophie Turner (Game of Thrones) e Corey Hawkins (6 underground di Michael Bay su Netflix), in cui i due erano gli unici sopravvissuti a un disastro aereo nel mezzo di isolate montagne nevose e dovevano, per l'appunto, sopravvivere: Most Dangerous Game con Liam Hemsworth (la saga di The Hunger Games) , in cui il protagonista, vittima di un tumore al cervello incurabile, accetta di partecipare a una caccia all'uomo per garantire un futuro economico alla famiglia: il noir When the streetlights Go On incentrato sull'omicidio di una bambina e una insegnante nella classica remota cittadina, due serie horror, 50 States of Fright e The Stranger e prossimamente la serie remake The Fugitive, con Kiefer Sutherland nel ruolo che nel film (a sua volta remake di una serie tv) era stato di Tommy Lee jones. A questi si aggiungono gli inevitabili reality show che non staremo a elencare.

Fantascienza

E finalmente il 27 luglio debutterà la serie di fantascienza Don't Look Deeper (un metaforico Non guardare troppo in profondità), serie ideata da Jeffrey Lieber (Lost, la sfortunata Impulse per YouTube Originals) e Charlie McDonnell, prodotta dal regista Doug Liman (Edge of Tomorrow) e diretta da Catherine Hardwicke (Twilight).

La trama ufficiale è la seguente:

Ambientata in quel di Mercedes, California "quindici minuti avanti nel futuro" [scritto così nella descrizione], la serie racconta la storia di una studentessa dell'ultimo anno della high school (l'attrice Helena Howard, The Wilds), la quale non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione che qualcosa di lei non sia normale. E quel qualcosa è che lei non è umana, nessuno di noi lo è. Questa rivelazione su chi è veramente, da dove arriva e chi la sta cercando, mette in moto una serie di eventi che metteranno a rischio la sua vita.

Definita una serie cupa e provocatoria sullo scontro tra tecnologia e umanità, Don't Look Deeper è un intenso viaggio di autoconsapevolezza. E dalle foto è già possibile capire cosa scopre la protagonista, resta da scoprire tutto il resto.

La serie vede tra i protagonisti anche Don Cheadle (War Machine nell'universo cinematografico Marvel) e Emily Mortimer (Il ritorno di Mary Poppins).

Incidente di percorso

Forse perché il lancio di Quibi ha coinciso con il periodo peggiore dell'epidemia di coronavirus, per cui la gente aveva tutto il tempo per guardare in profondità il catalogo di Netflix e nessuna di vedersi una serie su uno schermo da sei pollici, o solo sfortuna, Quibi è scesa al di sotto delle cinquanta app più scaricate gratuitamente per Iphone dopo solo una settimana dal lancio negli USA, si è ora posizionata al centoventicinquesimo posto e nemmeno i novanta giorni di prova gratis hanno dato una spinta al nuovo canale, che ha visto registrare 2,9 milioni di abbonati, ma solo 1,3 milioni di utilizzatori attivi, come ha riportato il New York Times. A quanto pare la domanda più spesso posta dai potenziali abbonati è

Perché non posso vederla sul televisore? 

Motivo per cui Katzenberg ha dovuto rivedere la sua filosofia smartphone only e ora gli utenti Apple possono vedere Quibi anche su smartTV, ma per Android ci sarà ancora da aspettare qualche settimana.

Infine, forse va considerato il costo non indifferente di 8,99 euro al mese (ben superiore a quello di Disney+, per dire) dopo il periodo di prova gratuito per un database per ora molto scarno.

Quibi ha debuttato anche da noi il 7 aprile e pur con un inizio tempestoso, può ancora esserci una rinascita: voi cosa farete, le darete una chance?