Stranger Things è la piccola e strana serie che in breve tempo ha conquistato  fan in tutto il mondo, grazie a un uso intelligente di un modo di raccontare tipico degli anni ottanta, periodo in cui è ambientata la misteriosa sparizione e successiva ricerca del giovane Will (Noah Schnapp).

Netflix sta giocando al mistero dentro il mistero in questi mesi, visto che malgrado il successo e gli innumerevoli articoli comparsi sulle testate americane, non ha ancora confermato quella che a tutti gli effetti è una inevitabile stagione due.

Così inevitabile che i fratelli Matt Duffer e Russ Duffer durante il recente incontro tra critici televisivi e produttori hanno raccontato di essere comunque già al lavoro sulla prossima stagione.

Il sito IGN si è fatto raccontare i loro piani per il futuro, rivelando sei indizi su cosa aspettarsi dal ritorno di Stranger Things.

1984

La storia inizierà un anno dopo il finale di stagione, nel 1984, essenzialmente per un motivo: l'inevitabile crescita dei giovani protagonisti, che i due autori dicono già ora essere cresciuti rispetto al periodo in cui sono state realizzate le riprese.

Ma aggiungono che avremo modo di scoprire cosa è successo durante quel periodo.

Più strana e più cupa

I due autori non amano ripetersi e raccontano di sentirsi più a loro agio con l'idea di creare una nuova stagione diversa dalla precedente: non solo più cupa e strana, ma con un uso maggiore di effetti speciali e soprattutto con riferimenti ai film usciti nel 1984, per cui aspettatevi omaggi a Ghostbusters, Gremlins e Karate Kid.

Ma un film su tutti è la loro principale ispirazione: Indiana Jones e il tempio maledetto. Per due motivi: perché era molto diverso da I predatori dell'Arca Perduta e perché i fan si ritroveranno divisi: ci sarà chi dirà di aver preferito la prima stagione e chi la seconda, ma sono convinti che nel tempo anche questo nuovo capitolo diventerà il preferito dagli appassionati.

E pensate che il Dottor Brenner (Matthew Modine) sia davvero morto? Come hanno ben sottolineato, la sua uscita di scena non è stata così veloce casualmente…

Conterrà un'altra storia autoconclusiva

Gli showrunner vedono Stranger Things più come una saga cinematografica che una serie tv, al punto che vorrebbero chiamare la prossima stagione Stranger Things 2 e soprattutto, inserire un nuovo mistero da risolvere.

Così come in quella precedente la ricerca di Will era l'arco narrativo principale portato a conclusione, nella seconda stagione mentre verrano esplorati i fili di trama lasciati in sospeso precedentemente, i protagonisti dovranno affrontare una nuova sfida.

Giustizia per Barb

In rete la sfortunata Barb (Shannon Purser) è diventata una sorta di icona di tutti coloro che si sono sentiti messi da parte nel periodo scolastico pur essendo quelli dotati di maggior senso critico. Per cui pur con soli circa cinque minuti di presenza in scena (più una decina di raccapriccianti secondi sul finale) il pubblico l'ha eretta a paladina delle cause perse e soprattutto non ha apprezzato il fatto che apparentemente nessuno in città si sia mai posto domande su dove fosse finita, nemmeno i genitori.

I Duffer hanno ammesso che purtroppo il tempo era tiranno, un po' perché avevano a disposizione solo otto episodi e un po' perché l'intera storia si svolge nell'arco di sei/sette giorni e non c'era modo di dare spazio a eventi secondari.

Non aspettatevi resurrezioni o Demogorgon con le sue sembianze in giro per Hawkins, Indiana. No, solo ci sarà modo per amici e parenti di piangere la sua scomparsa.

Non sarà l'ultima stagione

Ma non sarà nemmeno troppo lunga, gli autori sanno che andranno oltre la stagione due, ma non vedono il telefilm durare sei o sette stagioni. 

Abbiamo una storia da raccontare e un finale preciso da raggiungere, ma oltre un certo punto la storia diventerebbe poco credibile. I ragazzini dovranno pur crescere e lasciare Hawkins e noi vogliamo raccontare qualcosa di credibile.

Per loro una serie ben definisce l'arco narrativo a cui stanno lavorando: Breaking Bad, cinque stagioni e un unico arco narrativo che si chiude perfettamente.

Ma, aggiungiamo noi, è pur vero che Breaking Bad ha un prequel/sequel attualmente in atto, la notevole Better Call Saul: che i Duffer ci stiano dicendo qualcosa?

Non vediamo l'ora di scoprire i segreti dell'Upside Down World, o come è stato chiamato in italiano, il Mondo sottosopra.