Qualche giorno fa, il 2 agosto, è stato il 33mo anniversario di uno dei fatti più tragici del dopoguerra italiano, la strage della stazione di Bologna, in cui morirono 85 persone. E proprio in questi giorni è uscito il numero 69 di Robot, che di quel fatto storico si occupa, ovviamente a modo suo, in chiave fantascientifica con coinvolgimento dei viaggi nel tempo, con un racconto del bolognese d'adozione Giovanni De Matteo.

Indietro nel tempo questo numero della nostra rivista torna anche in altri modi. Col racconto finalista al premio Robot di Valeria Barbera, che si pone anch'esso la domanda se sia possibile modificare il passato, e con le splendide memorie di Frederik Pohl, una delle quali in questo numero rievoca la magica atmosfera di una Worldcon per lui particolarmente importante, mentre l'altra, be', l'altra rievoca una Riunione al Mile-High che forse dopo tutto non si è svolta proprio nel nostro universo.

Cambiare il passato. E cambiare il presente e soprattutto il futuro? È una domanda che ci sembra particolarmente attuale e che si pongono a decenni di distanza due grandi autori italiani come Giuseppe Pederiali e Vittorio Catani, ognuno a modo suo, con misure drastiche, rivoluzionarie e forse un po’ surreali.

Jay Lake, apprezzato autore texano vincitore del premio John W. Campbell come miglior esordiente, ci sposta su un pianeta alla periferia della galassia, dove è accaduto qualcosa di terribile e inspiegabile.

Per gli appassionati di letteratura sf tante cose interessanti anche nel corredo critico: un’intervista con Michael Bishop, un’analisi di un autore popolare anche in Italia come Peter F. Hamilton, e un ricordo comparato di due grandi che ci hanno appena lasciato, Jack Vance e Iain M. Banks. "Densa" la rubrica polemiche, che questa volta affronta la domanda che si pongono molti appassionati: boicottare il film Ender's Game, sapendo che i soldi guadagnati da Orson Scott Card andranno in parte anche nella sua campagna antigay?

La copertina è di Karel Thole.