I nomi nella letteratura di fantascienza vanno e vengono. Alcuni sono comete che brillano per pochi istanti e poi spariscono. Altri sono costellazioni che splendono dall'inizio dei tempi (fantascientifici) e continueranno a splendere. Altri sembrano sparire e invece di colpo ce li ritroviamo in orbita. Ma a differenza dei fantomatici pianeti alla Nibiru, che secondo le profezie dovrebbero affacciarsi nei nostri cieli per portare disgrazie, gli scrittori che ricompaiono dopo molto tempo sono graditi testimoni del fatto che la fantascienza, checchè se ne dica, è dura a morire. È il caso di David Brin, che a distanza di circa dieci anni dal suo ultimo romanzo sci-fi, ha appena annunciato il suo ritorno nelle librerie con Existence, romanzo che promette di imporsi sulla scena della seconda metà di quest'anno.

Sessantadue anni, californiano, nel mondo al di fuori della realtà (citando Isaac Asimov) Brin ha vissuto laureandosi in astrofisica al Caltech, prendendo un Ph.D. in fisica applicata e filosofia a San Diego, e facendo parte del progetto dell'Institute of Ethics and Emerging Technologies, che studia l'impatto delle nuove tecnologie sulla società. Nel mondo reale invece Brin è stato uno degli autori sf di punta degli anni Ottanta, inserendosi di forza nel cyberpunk, all'epoca imperante, con la sua fantascienza hard, a base di tecnologia e speculazioni scientifiche. Spedizione Sundiver, il suo esordio col botto del 1980, ha dato il via al Ciclo delle Cinque Galassie, sei romanzi con i quali ha vinto due premi Hugo, due Locus e un Nebula. In mezzo è riuscito a piazzare altri ottimi romanzi come L'uomo del giorno dopo, da cui venne tratto un discreto film con Kevin Costner, Nel cuore della cometa, scritto a quattro mani con Gregory Benford, e l'ecologista Terra. Kiln People, la sua ultima opera lunga, risale al 2002. Da allora, e fino a oggi, il mondo reale lo aveva perso di vista.

Ma di cosa parla Existence? Ecco la presentazione del libro, direttamente dal sito di Brin: "Miliardi di pianeti sono pronti per ospitare la vita, e persino l'intelligenza. E allora dove sono tutti? Potremmo essere stati i primi ad attraversare il campo minato, eludendo ogni trappola e imparare il segreto dell'esistenza? L'astronauta Gerald Livingstone trova uno strano cristallo in mezzo a detriti spaziali alla deriva. Ancora non sospetta che si tratti di un artefatto alieno, mandato tra le vaste distanze interstellari con un messaggio. 'Unitevi a noi!', questo è il messaggio. Ma cosa implica un invito così allettante? L'iscrizione a una grande federazione di razze libere? E se questo messaggio non fosse stato il primo? Quanti altri cristalli sono giunti dal cielo negli ultimi novemila anni? Alcuni potrebbero avere offerto un benvenuto, altri un avvertimento".

Come si vede siamo in piena space opera, un romanzo che descrive l'umanità alle prese con un punto di svolta della civiltà. Un romanzo a base di speculazioni scientifiche profonde e, conoscendo la storia di autore di Brin, con concezioni spinte di tecnologia futura. Il libro uscirà negli USA e nel Regno Unito a giugno per i tipi della Orbit Books, con una particolarità: avrà un'edizione a tiratura limitata con la copertina in 3D, realizzata con lo stesso effetto olografico utilizzato per marchi di vario genere. Insomma, Brin propone uno dei suoi romanzi ad ampio respiro, pieno di tecnologia e di riflessioni scientifiche e non solo. Una buona fantascienza di una volta, verrebbe da dire; di quella che non passa mai di moda.