La fantascienza, dal punto di vista del mercato, non vive un momento felice e il fatto che Odissea Fantascienza sia l’unica collana dedicata al genere in libreria la dice lunga. Condividi quest’analisi e cosa si può fare per invertirla. Secondo te, in ogni caso, la fantascienza ritornerà in qualche modo di moda? Parlo ovviamente della science fiction scritta, perché al cinema o nei videogiochi il discorso è completamente diverso…

Nei videogiochi la fantascienza va molto bene, ma a essere sincero mi pare che anche il cinema e la tv negli ultimi anni la stiano abbandonando. Quest’anno nelle sale è arrivato qualcosa di più, speriamo che anche i prossimi film di Ridley Scott basati su Alien e Blade Runner aiutino a ridare impulso. Sono abbastanza convinto che prima o poi la fantascienza tornerà a funzionare anche in libreria, ma non credo che avverrà in tempi brevi. Non credo che la tendenza possa essere invertita da un editore solo, tutto quello che possiamo fare noi è andare a cercare sottogeneri che possano avere un pubblico specifico un po’ diverso e allargare la base dei lettori. Sono e resto convinto che la fantascienza sia il genere più adatto a comprendere il presente, soprattutto fantascienza come quella di Charles Stross, Ted Chiang, Cory Doctorow, Bruce Sterling, autori al passo con la tecnologia e con la capacità di estrapolare dal nostro presente quelle linee di fuga verso i tanti futuri possibili. Io lo so, tu lo sai, penso che i nostri lettori lo sappiamo. Prima o poi se ne renderà conto anche il resto del mondo, no?