Mentre a Capo Kennedy fervono i preparativi per la prossima missione dello Shuttle Atlantis con obiettivo il ripristino della piena funzionalità del telescopio orbitale Hubble, la commissione tecnica incaricata di supervisionare il futuro programma lunare della NASA ha dato via libera al progetto definitivo del razzo Ares, destinato a riaprire l’epoca delle esplorazioni lunari a partire dal 2020. 

La positiva verifica della compatibilità dei singoli progetti che costituiscono il complesso Ares (vettore) – Orion (veicolo per l’equipaggio) apre la fase esecutiva di realizzazione con l’obiettivo di compiere il primo lancio in orbita circumterrestre entro il 2015.  Ares-Orion è il frutto del riesame dalle fondamenta dei programmi di volo spaziale umano seguito al disastro dello Shuttle Columbia nel gennaio 2003.  Le conclusioni raccomandavano di tornare all’uso di sistemi più semplici, modulari e adatti anche a spedizioni nello spazio profondo, sebbene a scapito della completa riusabilità e adottando un più spartano ambiente di viaggio per gli astronauti.  I timori di una rinnovata gara spaziale, questa volta con la Cina che non fa mistero delle proprie ambizioni lunari, hanno dato la spinta finale.

I problemi non mancano a partire dai finanziamenti, che pur nell’ordine dei tre – quattro miliardi di dollari l’anno, non sembrano a molti esperti sufficienti per rispettare i tempi.  A questo si aggiunga la difficile situazione economica e un preoccupante disinteresse dell’opinione pubblica per l’esplorazione spaziale e l’ostilità riguardo agli investimenti in ricerca scientifica in generale.

Il progetto è stato soprannominato da Michael D. Griffin, amministratore della NASA non privo di ironia, “Apollo agli steroidi” per sottolineare come le nuove missioni lunari ricordino, abbondantemente “gonfiate”, quelle degli anni 70.  In realtà il progetto Ares-Orion fa tesoro dei successi di quaranta anni or sono, ma sviluppa tutti gli straordinari progressi avvenuti nel frattempo nella tecnologia dei materiali e soprattutto nell’elettronica e nell’informatica.  Il risultato è simile al confronto tra la Nuova Cinquecento e il modello originale degli anni 60: apparentemente simili a prima vista, ma del tutto differenti ad un esame accurato.

Ares comincia a muovere i primi passi verso la Luna, anche se con un’andatura che ricorda quella suggerita dal manzoniano Don Ferrante al cocchiere: “Adelante, Pedro, con juicio”.