Ebbene si, quello che fino a qualche anno fa sarebbe sembrato fantascienza (e dirlo in questa sede ci sta tutto!) è avvenuto. La Walt Disney e la Toei Animation (per i profani: la casa che ha realizzato cosuccie come Ken il Guerriero, Sailor Moon e Dragon Ball) hanno collaborato per la prima volta insieme per la realizzazione di un cartone animato in computer graphica: Robodz.

La serie animata, che è in onda sul canale giapponese Toon Disney dal 2 giugno, parla appunto dei Robodz, delle particolari forme di vita robotiche che coesistono con gli umani da secoli. Tre di essi, Nejimaru, Sombrenosuke e Drumkan-ben si ritroveranno a difendere la Terra dagli invasori spaziali del Baddoru Corps. A capo del progetto uno dei veterani della Toei, nientepopodimenoche Daisuke Nishio, il regista del già citato Dragon Ball.

Questo sarà solo uno dei progetti della Disney per il suo canale tematico giapponese: in arrivo anche una collaborazione con lo studio Madhouse per la realizzazione della serie animata di Lilo & Stitch.

A leggere questa notizia, sembra passato un secolo da quando la Walt Disney e le sue creazioni sembravano lo standard unico a cui ispirarsi per realizzare cartoni animati, solido e rassicurante bastione a cui aggrapparsi alla malefica invasione degli anime, fonte di ogni turba psichica degli adoranti ragazzini che li seguivani con sempre rinnovato entusiasmo. Sembra però anche passato un secolo da quando cartoni come La Sirenetta venivano realizzati e sbancavano al botteghino come alla notte degli Oscar: ormai in tempi così magri rischiarati solo dai successi della Pixar, era ovvio che la casa del topo si sarebbe dovuta adattare agli standard di realizzazione dell'animazione nipponica se voleva guadagnare fette di ascoltatori anche in oriente. Solo una domanda sorge spontanea: ci guadagnerà davvero una casa di produzione che ha come mascotte un topo ad allearsi con un'altra casa che come mascotte invece un gatto?