Forse qualcuno di voi si ricorderà che nel lontano 1986 un robot creato per scopi militari si beccava un bel fulmine durante un'esercitazione, diventando di fatto una sorta di bambinone robotico affamato solo di conoscenza e inseguito dai militari, un po' preoccupati per il proprio investimento.

Questa era la trama di Corto circuito del veterano John Badham, di grande successo all’epoca. Più una commedia che non un film di vera fantascienza, se non per il cingolato protagonista che lavorava a fianco di Steve Guttenberg e Ally Sheedy, chiamato Numero 5 (indovinate perché), uno dei primi e rari esempi di effetto speciale presente in carne e ossa, o meglio plastica e metallo, su un set cinematografico. Infatti, a parte la voce che lo doppiava, la maggior parte dei suoi movimenti erano reali e controllati a distanza, creando all'epoca un gran bell'effetto di fantarealismo.

Qualche anno dopo venne il meno riusciuto sequel, che non vedeva nessuno dei protagonisti principali e soprattutto aveva una trama un po' troppo infantile.

Pensate quindi che Numero 5 fosse tornato al deposito?

Forse, ma si direbbe che la casa di produzione stia pensando a un rimodernamento tecnologico, con un nuovo film e un robot decisamente più credibile e adatto ai nostri tempi. Inoltre sembra probabile il ritorno del cast originale, anche se non è chiaro se si riferiscano a quello del primo o a quello del secondo film, che aveva attori pressochè sconosciuti anche oggi. 

Comunque, in mezzo all’odierno trionfo di pessimismo cosmico alquanto furbetto, rivedere Numero 5 gridare trionfalmente "Inpuuut!", non sarebbe neanche una brutta idea.