Nell'anno 2020 Internet, la rete informatica che tutti noi conosciamo, viene sostituita da una nuova e rivoluzionaria concezione di Rete, che ne è la sua naturale evoluzione tecnologica: nasce INDRA. L'ormai obsoleto concetto di "connessione" viene sostituito da quello di "immersione", che consente agli utenti di vivere in un vero e proprio mondo virtuale. Per accedervi però, è necessario un impianto cerebrale attraverso il quale ogni individuo diventa parte del "tutto", esposto alla condivisione di ogni aspetto del proprio io. L'individualità tende quindi a svanire e ogni essere vivente finisce per essere sempre più controllato, sempre meno libero. La vecchia Internet, poco sorvegliata, ridiventa allora l'ambiente preferito dagli hacker, e INDRA il bersaglio primario dei loro assalti. Per contrastare le minacce e gli attachi di questi ultimi, vengono quindi creati i Blue Lights, esseri umani concepiti in laboratorio specificamente per assumere il ruolo di guardiani della Nuova Rete, grazie alla loro capacità di "immergersi" sempre e ovunque. Anno 2048. Grace Sterling è un Blue Lights e, grazie all'aiuto di James, tenterà di conquistarsi la propria libertà.

Per essere una piccola autoproduzione Donnell & Grace, considerando anche il buonissimo rapporto qualità/prezzo, è davvero un ottimo fumetto. La storia è semplice ma non banale, e soprattutto chiara, quanto dovrebbe esserlo ogni buon albo introduttivo di una serie; Massimo Dall'Oglio scrive dialoghi credibili e convincenti, e con un efficace uso del flashback gestisce in modo impeccabile la vicenda. Ciò che colpisce però, evidentemente, sono i suoi bellissimi disegni. L'autore, che come tutti i ragazzi della sua generazione è cresciuto guardando cartoni giapponesi e, più tardi, leggendo opere nipponiche, ha uno stile che si avvicina molto a quegli stilemi, sia grafici che narrativi, e anche se a molti, ancora oggi, può sembrare alieno alla nostra cultura, in lui e nei suoi coetanei è del tutto spontaneo e naturale, radicato nelle sue "corde autoriali". Dall'Oglio lo dimostra esibendo uno stile proprio già maturo e personalissimo, un tratto sicuro e forte, col quale si distacca nettamente da ogni genere di passata influenza. Chiude l'albo una simpatica e intrigante storia aggiuntiva, di tre pagine, sempre disegnata con maestria da Dall'Oglio ma scritta da Emiliano Longobardi. Nell'immobilità totale dell'attuale panorama fumettistico nazionale, è una fortuna che ci sia ancora qualcuno con la voglia (e il coraggio) di investire su stesso per poter raccontare le proprie storie nel modo che più gli piace. È una gioia poter leggere, finalmente, una storia di puro genere fantascientifico, occasione più unica che rara qui in Italia, e vi invito caldamente a non lasciarvi scappare l'evento.