Pur non essendo all’altezza di film d’animazione più omogenei e solidi come Gli incredibili e Shrek 2, (e in verità nemmeno del diretto predecessore L’era glaciale) Robots è divertente e piacevole.

La storia è quella di Rodney, un robottino con la passione delle invenzioni e un grande desiderio: diventare – un giorno – come Bigweld il più famoso robot del mondo capace di inventare qualsiasi cosa. Cresciuto in una famiglia modesta e – pian piano – venuto su utilizzando pezzi di seconda mano 'smessi' dai cugini (e anche dalle cugine!), Rodney decide di andare a Robot City proprio il giorno in cui questa sta subendo un vero e proprio golpe con un nuovo estabilishment di automi scintillanti pronto a prendere il potere, sostituendo il vecchio Bigweld.

La sua determinazione farà in modo che le cose non vadano nella direzione sperata dai nuovi robot e – soprattutto – i vecchi pezzi possano essere riparati e non sostituiti da nuovi costosissimi componenti scintillanti.

Piccolo apologo contro il consumismo, lontano da Asimov e – fortunatamente – anche dalle sue distorte emanazioni commerciali hollywoodiane come Io, Robot e L’uomo bicentenario, Robots è una produzione destinata evidentemente ad un pubblico di bambini più che agli adulti. La semplicità della trama e il piano narrativo unico (senza doppi sensi e metafore forti...) be fa un prodotto più semplice rispetto a quelli che abbiamo visto fiorire dalla nascita di Shrek includendo, ovviamente Shark Tale, Monsters & Co. e Alla ricerca di Nemo.

Sebbene non manchino i riferimenti e le citazioni al cinema del passato (da 2001 Odissea nello Spazio a Il mago di Oz) Robots ha una trama esile che – nell’edizione italiana – non beneficia dello straordinario cast di voci scelte per dare la parola (ma anche l’anima) alle creazioni di Chris Wedge. Halle Berry, Jim Broadbent, Mel Brooks, Amanda Bynes, Stanley Tucci, Dianne Wiest, Paul Giamatti, Greg Kinnear, Jay Leno, Natasha Lyonne, Robin Williams sono tutti interpreti insostituibili di cui si sente l’assenza nella pur buona e più che accettabile versione italiana.

In più il protagonista Ewan McGregor è sostituito da Dj Francesco, la cui interpretazione risulta insolita, ma divertente, sebbene non esaltante.

Insomma, nell’anno dei grandi film d’animazione, Robots non occupa un posto di particolare rilievo o prestigio. Un divertissment comunque allegro e intelligente, in attesa del vero grande evento realizzato dai Blue Sky Studios: L’era glaciale 2 con un teaser trailer che precede Robots in cui ritroviamo il simpaticissimo, sfortunatissimo, ma sempre irresistibile Scratch.