Non è un caso che l'Harvard-Smithsonian Center for Astrophisics abbia deciso di dare notizia della scoperta proprio il giorno di San Valentino. In effetti non ci potrebbe essere notizia scientifica più calzante dell'individuazione del più grande agglomerato di carbonio cristallino che sia mai stato individuato. In pratica un diamante. Artefici di questa sensazionale scoperta sono stati alcuni astronomi di Cambridge (Massachussets, USA). Si tratta in pratica del nucleo di una nana bianca, ovvero di una stella morta, che si trova nella costellazione del Centauro. Da tempo gli astronomi ritenevano che i nuclei di queste stelle al termine della loro vita evolutiva potessero essere fatti di carbonio allo stato cristallino, circondati da strati di elio e idrogeno liquidi, ma finora non c'erano prove che suffragassero una simile ipotesi. BPM 37093, questo il nome della stella, presenta invece una pulsazione particolare che, come le onde rilevabili da un sismografo, può essere utilizzata per studiare la composizione interna del corpo celeste. Analizzando proprio quest'onda, i ricercatori hanno scoperto che le caratteristiche di questa pulsazione sono spiegabili con la presenza di un nucleo fatto di diamanti. Gli scienziati ritengono che se si potesse pesare, Lucy, così chiamato in onore della canzone Lucy in the sky with diamonds dei Beatles, sarebbe un diamante di 10 milioni di trilioni di trilioni di carati. Per dare un'idea, si pensi che La Stella d'Africa, gioiello tagliato dal più grande diamante mai ritrovato sulla Terra, pesa "solo" 3100 carati. "Avreste bisogno di una lente da gioielliere grande quanto il Sole per valutare un diamante come questo!" ha commentato Travis Metcalfe, l'astronomo che ha guidato il team di ricercatori. Se a questo punto qualcuno pensasse di andarselo a prendere, tenga presente che BPM 37093 è distante circa 50 anni luce dalla Terra. Più comodo sarebbe allora attendere sette miliardi di anni. Per allora il nostro Sole sarà infatti diventato a sua volta una nana bianca già da almeno due miliardi di anni, un tempo sufficiente a far cristallizzare il carbonio in un nucleo compatto. "Il nostro Sole diventerà un diamante, e sarà davvero per sempre!", ha concluso Metcalfe.