Tron: Ares, il terzo capitolo della saga al neon creata nel 1982 da Steven Lisberger e Bonnie MacBird è arrivato nei cinema. Il film, che vede il ritorno di Jeff Bridges nei panni di Kevin Flynn, è scritto da Jack Thorne (Enola Holmes, Adolescence) e Jesse Wigutow, con la regia firmata da Joachim Rønning (Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, Maleficent – Signora del male) e una colonna sonora d'eccezione, creata appositamente dai Nine Inch Nails. Del cast fanno parte Jared Leto (Suicide Squad, Morbius), che interpreta l'Intelligenza Artificiale Ares, creata dal tecnomiliardario Julian Dillinger, interpretato da Evan Peters (X-Men – Giorni di un futuro passato, Dahmer); Greta Lee (Past Lives) nel ruolo della CEO di ENCOM, e Gillian Anderson (X-Files) nei panni della madre di Julian. Nonostante le recensioni tiepide da parte della critica, che esaltano le immagini più che la storia, negli Stati Uniti il film potrebbe ottenere senza molti sforzi un successo al botteghino pari a quello del precedente capitolo Tron: Legacy (se non per meriti cinematografici, per mancanza di competizione nelle sale).
Il film
Un programma altamente sofisticato, Ares, viene inviato dal mondo digitale al mondo reale per una missione pericolosa che segna il primo incontro dell'umanità con esseri dotati di intelligenza artificiale.
La recensione
Tron: Ares
La recensione del nuovo capitolo della saga Disney, che stavolta propone il viaggio inverso: dal mondo dei computer a quello fisico.
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2 commenti
Aggiungi un commentoEnnesimo flop disney in salsa girlpower, ma fatta male.
E' allucinante vedere come si è ridotta un'azienda che anni fa era a vertici mondiali, e ora è ormai passata alla storia come una rovinatrice di brand di successo.
Sono legatissimo al primo film per motivi anagrafici ed affettivi. Del secondo ricordo piacevolmente il "mood" e la fantastica colonna sonora. Ora capite che se di un film ricordo solo l'atmosfera e la colonna sonora, non è che possa gridare al capolavoro. Questa terza incarnazione, mi pare di capire, abbandona la storia di Quorra e Sam Flynn, per parlare di altro. Non so, il trailer non è che mi abbia convinto e anche i nuovi particolari sulla trama non mi hanno stuzzicato la fantasia. L'unico motivo per andare al cinema a vederlo, ho paura che sia nuovamente il grande schermo e l'amplificazione, non la storia che è l'ennesimo topos di cosa significhi essere profondamente umani dal punto di vista di un'essere artificiale/alieno/diverso. Dai robot di Asimov ai replicanti di Dick passando dalle ultime AI al cinemena, mi pare che l'argomento sia stato più che sviscerato. In conclusione penso che andrò al cinema a vederlo per immergermi un apio d'ore in colori e suoni, fare un trip psichedelico ma senza le conseguenze, sapendo che per una volta il rumore di mandibole e pop-corn della coppietta dietro di me non mi darà fastidio, disturbando silenzi e dialoghi.
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