José Saramago è nato ad Azinhaga nel 1922; narratore, poeta e drammaturgo, ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1998. Tra le sue opere maggiori, L'anno della morte di Ricardo Reis, La zattera di pietra, Storia dell'assedio di Lisbona, Viaggio in Portogallo, Cecità, Oggetto quasi, Teatro, Tutti i nomi, Il racconto dell'isola sconosciuta, La caverna, Poesie e Teatro.

In Oggetto quasi di Saramago, l'elemento fantastico ci restituisce un mondo falsamente funzionale ma senz'altro più corrispondente al vero: addentrarsi dentro gli "oggetti" di Saramago, significa attraversare un territorio dove gli oggetti godono di una loro propria vita pur rimanendo essenzialmente degli oggetti. Gli oggetti si distraggono spesso dalle loro funzioni di essere solo degli oggetti per assumere un'indipendenza pericolosa, quella della fantasia; così capita che una penisola possa recidere il proprio legame con il continente per diventare una "zattera di pietra", oppure che una piccola preposizione si inserisca autonomamente in un testo e cambi il corso della storia a partire dall'"assedio di Lisbona". Raccolti nel 1978, i racconti presenti in Oggetto quasi sono investiti da un forte senso di indipendenza, che si diffonde come una epidemia nelle cose. Per esempio, in Sedia, protagonista principale del racconto che apre la raccolta, la sedia occupata da una vittima senza nome, che cade al rallentatore (non è difficile riconoscervi il dittatore portoghese Antònio de Oliveira Salazar, poco eroicamente morto per una caduta dalla sedia su cui riposava), è la sola e vera protagonista: l'oggetto è investito di una sua indipendenza, di una sua volontà propria, e la sua caduta è la rappresentazione dell'indipendenza dell'oggetto, che poco o nulla si cura delle conseguenze che la sua caduta procurerà al suo occupante. In Embargo, il protagonista non è tanto l'impiegato che sta andando a lavorare in auto, ma l'auto stessa, sorta di macchina infernale che si ribella all'embargo sul petrolio voluto dagli arabi e porta alla morte, incollato al sedile, il padrone-conducente. In Riflusso, la cronaca della costruzione di un gigantesco cimitero serve per esorcizzare la paura di morire di un despota. E un oggetto, un oggetto quasi, è in fondo anche il Centauro dell'omonimo racconto, un'anima a cui due corpi e due esperienze della sensibilità non possono dare pace se non nell'istante finale, quello della morte che rappresenta il compimento, la realizzazione del Centauro come oggetto mitologico.

Oggetto quasi è una raccolta stupenda di racconti del grande scrittore portoghese: la fantasia è la vera protagonista, e anche questa è oggetto e cosa; la metafisica immaginativa investe gli oggetti, li cangia in oggetti "quasi viventi" trattenendoli nella loro quiddità di "cose inanimate", e restituisce al lettore il senso del fantastico, del caso, dell'indipendenza, ma anche della ribellione degli oggetti, gli stessi che noi uomini costruiamo e inventiamo per servircene e poi sopra legarci le nostre personali esperienze, i nostri ricordi, le nostre fantasie legate ai sogni di e per un mondo migliore.

Questi racconti, pur non rappresentando l'apice artistico di Saramago, sono comunque un ottimo esempio di letteratura fantastica, sicuramente il miglior approccio possibile per conoscere e comprendere l'autore portoghese per quanti ancora non hanno avuto modo di apprezzare le sue opere più impegnative e complesse.