Era il 1987 e Arnold Schwarzenegger stava vivendo il suo periodo d'oro con film come i due Conan (1982 – 1984), Terminator (1984), Commando (1985) Codice Magnum (che in realtà si intitolava Raw Deal, 1986) e Predator (1987). Sempre nel 1987 rimaneva nella fantascienza con The Running Man, da noi diventato L'implacabile, molto lontanamente (cioè solo il titolo e il nome del protagonista) basato sul romanzo omonimo di Stephen King (sotto lo speudonimo di Richard Backman) del 1982, da noi L'uomo in fuga (ultima edizione Sperling & Kupfer, 2013). Dopo trentacinque anni, sembra che lo stesso Schwarzenegger voglia seguire il solco lasciato dal super successo di Top Gun: Maverick (2022) e far ripartire la caccia all'uomo che corre con The Running Man 2.

Prima

Non staremo a riportare la trama del romanzo perché è così scollegata (e pessimista) dal film che potrebbe diventare un film a sé stante. Nel film il 2017 (nel romanzo il 2025, abbiamo ancora poco più di tre anni) gli Stati Uniti erano diventati Gilead, scusate, un regime totalitario dopo una catastrofe economica. Per placare una popolazione allo stremo, il governo aveva creato una serie di chiamiamoli reality show ultraviolenti, il più popolare dei quali era appunto The Running Man. Ben Richards (Schwarzenegger) era un pilota di elicotteri militari che rifiutava di attaccare una manifestazione pacifica in quel di Bakesfield, California. Sessanta civili venivano uccisi e Richards accusato del massacro grazie alla manipolazione del video della strage. Spedito in prigione, riusciva a evadere ma veniva tradito e nuovamente catturato, ma stavolta aveva attirato l'attenzione di Damon Killian (Richard Dawson) il conduttore di The Running Man, un gioco tanto apparentemente sgargiante quanto sanguinario. Così Richards veniva lanciato nelle rovine sotterranee di Inglewood (sempre in California), insieme ad altri due suoi compagni di evasione. Qui si ritrovava a affrontare dei killer tanto sopra le righe quanto letali, scopriva la verità sulla libertà promessa a chi sopravviveva e grazie a un aiuto esterno rivelava al mondo cosa era accaduto realmente a Bakersfield, scatenando una rivoluzione. E uccidendo KIllian ovviamente. 

The Running Man 2

Visto così si sarebbe portati a pensare che la storia sia finita, ma nel week-end appena trascorso Giantfreakinrobot ha riportato la notizia da parte della classica fonte interna alla produzione che proprio Arnold Schwarzenegger starebbe preparando il sequel di The Running Man. Non è la prima volta che l'attore aveva accennato all'idea: in una intervista del 2014 mentre presentava Terminator: Genisys aveva dichiarato che c'era una grande richiesta per The Running Man 2 e era onorato all'idea di realizzarlo. Non ci sono al momento indizi sulla trama, ma quando abbiamo gli States nel film precedente, la situazione non era comunque delle migliori e può sempre succedere che Richards finisca in un altro Hunger Games o che debba salvare qualcuno.

Due film

L'aspetto interessante è che nel febbraio dell'anno scorso Deadline Hollywood aveva riportato la notizia ufficiale che il regista Edward Wright (La fine del mondo, 2013, Ultima notte a Soho, 2021) stava preparando un film fedele al romanzo originale e prodotto da Simon Kinberg (l'ex uomo al comando dell'universo degli X-Men quando la Fox non era ancora di proprietà Disney) e dalla Paramount, per la quale era un progetto di punta.

Non sappiamo se il progetto di Wright abbia trovato qualche ostacolo sul suo cammino e mancano comunque conferme ufficiali su The Running Man 2 con Arnold Schwarzenegger di nuovo protagonista: voi che ne dite, volete vedere Ben Richards tornare ad affrontare killer micidiali per un programma televisivo?