Era una persona riservata, Gaetano Luigi Staffilano, scomparso ieri venerdì 29 aprile all'età di settantanove anni. Tanto che non c'è neppure una voce su Wikipedia che lo riguardi, anche se a noi, che siamo nel campo da tanto tempo, sembra un gigante. Aveva pubblicato qualche racconto e qualche articolo, sì, ma Gielle parlava soprattutto usando la voce di altri, col suo lavoro di traduttore, un lavoro per sua natura dietro le quinte eppure fondamentale.

Nato a Cividale del Friuli, il 13 aprile 1943, aveva poi vissuto in Sicilia e dal 1959 si era stabilito a Torino. Qui aveva conosciuto Riccardo Valla col quale aveva cominciato, lavorando a quattro mani, l'attività di traduttore che era diventata a tempo pieno fin dal 1987.

G.L. Staffilano (al centro) con Vittorio Catani e Babi Ferrari (foto: Babi Ferrari)
G.L. Staffilano (al centro) con Vittorio Catani e Babi Ferrari (foto: Babi Ferrari)

Tra le sue traduzioni più importanti c'è in particolare quella di Hyperion di Dan Simmons, ma il resto del ciclo incluso Endymion e The Terror dello stesso autore.

Poi La fine dell'eternità di Asimov, gran parte dei libri originali di Conan il Cimmero di Howard, il ciclo di Durdane di Vance, tanti libri di Terry Brooks, Robert Jordan, ma anche gli ultimi del ciclo del Ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, dopo la scomparsa del traduttore originale, Sergio Altieri, fino, recentemente, ai proquel di Dune.