Apprendiamo in queste ore della scomparsa di Gianni Montanari, per molti anni una delle personalità più influenti nel mondo italiano della fantascienza.

Cresciuto insieme a Vittorio Curtoni nel mondo delle riviste amatoriali, ancora giovanissimi viene loro affidata la curatela della collana Galassia, all'epoca diretta concorrente di Urania, e della collana Science Fiction Book Club. Le due pubblicazioni, edite dalla casa editrice piacentina La Tribuna, erano state dirette prima da Roberta Rambelli e poi da Ugo Malaguti; la direzione di Montanari e Curtoni le consolida come alternativa "seria" o più adulta a Urania

Alla fine degli anni settanta cura per qualche tempo i "Fantapocket" Longanesi. Nel 1985 Fruttero e Lucentini lasciano, dopo un quarto di secolo, la cura di Urania. Al loro posto viene chiamato Gianni Montanari che ne inizia il rilancio, con una maggiore cura nelle traduzioni, una serie di scelte nei testi più al passo coi tempi: Lucius Shepard, William Gibson, Octavia Butler per fare qualche nome. Cambia l'impostazione di Millemondi aprendo la stagione delle antologie, fonda Urania Fantasy e la collana da libreria Altri mondi. È sotto la sua curatela che viene lanciato il Premio Urania, che apre finalmente la rivista mondadoriana agli autori italiani.

Dopo soli cinque anni nel 1990 lascia il testimone a Giuseppe Lippi, e si dedica al lavoro di traduttore.

Come scrittore ha prodotto quattro romanzi, l'ultimo dei quali, Ismaele, è stato pubblicato da Elara nel 2013, e una quindicina di racconti, tra i quali Logica del murice uscito su Robot 46. Importante anche la produzione saggistica, con Ieri il futuro, rielaborazione della tesi di laurea, pubblicato dall'Editrice Nord nel 1977, e la guida La fantascienza (gli autori e le opere), Longanesi 1978.

È morto il 19 ottobre 2020 a seguito di complicazioni per una polmonite che lo affliggeva da tempo. Lascia il figlio Matteo.