Tutto è cominciato con l'annuncio nel lunedi appena passato da parte di Bob Barkish, il quale durante la conferenza UBS Global Technology, Media & Telecommunications, la prima con gli investitori, annunciava la nascita della ViacomCBS, della quale Bakish è CEO, e che ha dichiarato essere diventata una potente struttura in grado di vendere globalmente serie tv, film e IP.
Tanto tempo fa
Seguire tutte le vicissitudini del duo sarebbe un ottimo spunto per un film, ma per farvi un veloce riassunto, la Viacom nasceva nel 1968 come una rete di proprietà della CBS dove andavano in onda le repliche dei loro programmi. In origine il nome era CBS Films, ma si sarebbe rinominata Viacom nel 1970 e avrebbe abbandonato la CBS nel 1971, fondamentalmente per via della legge che impediva ai canali televisivi di possedere i canali di repliche, da loro chiamati syndication (gli stessi che oggi richiedono almeno ottantotto-cento episodi di una serie per mandarla in onda e che creano un giro di miliardi).
Ma la Viacom aveva era anche un canale via cavo con novantamila abbonati, all'epoca il numero più alto negli USA, motivo per cui creò il canale che conosciamo ancora oggi, Showtime. Dal 1978 la Viacom iniziò una lunga serie di acquisioni di emittenti e case di produzione più o meno o piccole, ma la catena di cinema National Amusement ne acquisì la maggioranza delle azioni, il che portò in scena l'imprenditore Sumner Redstone, il quale annunciò di voler fondere la Viacom con la Paramount Communications, legata alla Paramount Pictures.
Tra i vari acquisti ci fu anche la Blockbuster video, non si può sempre vincere, ma anche Comedy Central e Time Warner.
Poi accaddero due eventi: nel 1999 la Viacom e la CBS si fusero di nuovo insieme, nel 2005, a causa di dissidi interni tra CEO si separarono di nuovo.
Oggi la ViacomCBS possiede la Paramount Pictures, MTV, BET (il canale dedicato alle produzioni esclusivamente afro-americane), Comedy Central, Nickelodeon, la CBS broadcast Network, il canale in streaming CBS All Access (quello di Star Trek: Discovery e Star Trek: Picard), PlutoTV e Showtime.
Il piano
Bakish ha anche dichiarato ufficialmente il piano di unire (o fondere, per rimanere in argomento), il mondo delle serie di Star Trek con quello cinematografico e che ci sono al momento due film di Star Trek in via di sviluppo.
Il primo lo abbiamo annunciato poco tempo fa: sarà scritto e diretto da Noah Hawley (le serie Legion e Fargo) e vedrà il ritorno di tutto il cast dei primi tre film, segno che la Paramount (o ViacomCBS) ha trovato un accordo con Chris Pine, anche se sembra sparita definitivamente l'idea di far incontrare Kirk con il padre (Chris Hemsworth). del secondo non si sa nulla, ma tutti sono portati a pensare che si tratti del lungamente annunciato film firmato da Quentin Tarantino, accettato dalla major e da JJ Abrams, produttore della saga nonché regista dei primi tre film.
Ma se già all'epoca il regista di C'era una volta a… Hollywood aveva detto di non avere tempo di sviluppare la sua idea in una sceneggiatura vera e propria, motivo per cui era stato chiamato Mark L. Smith (Revenant – redivivo) a realizzarla, in una lunga intervista recente con Consequence of Sound, Tarantino ha dichiarato di volersi staccare dalle grandi produzioni e che il suo prossimo nonché decimo film sarà una produzione più piccola e meno impegnativa. Il che non impedisce che venga seguita la scia lasciata da Martin Scorsese e Joker, che doveva in origine prima girare, poi solo produrre, poi lo abbandonava del tutto, probabilmente per andare a girare l'ambizioso The Irishman per Netflix. Motivo per cui l'idea di Tarantino continuerà a esistere, solo che non sarà lui il regista.
Picard
Con una mossa a sorpresa il canale CBS All Access ha già confermato Star Trek: Picard per la seconda stagione, molto in anticipo sul debutto della prima previsto da noi su Amazon Prime Video il 24 gennaio 2020. La seconda stagione sarà composta da dieci episodi e ha già ricevuto un incentivo fiscale da parte dello stato della California di ben 20,4 milioni di dollari.
La prima stagione come ormai sappiamo sarà ambientata venti anni dopo Star Trek: Nemesis e vedrà un Picard (sir Patrick Stewart) abbattuto da un evento catastrofico che gli ha cambiato la vita per sempre, la distruzione del pianeta Romulus. Ma nel suo esilio dorato nei vigneti (californiani probabilmente) arriva una ragazza, Dahj (Isa Briones) che riporta a galla ricordi ben peggiori: i borg. È così arriva il tempo di trovare un nuovo equipaggio composto da Cristobal Rios (Santiago Cabrera, Salvation), abile ladro nonché ex ufficiale della flotta, la dottoressa Agnes Jurati (Allison Pill, American Horror Story) che ha un obiettivo comune con Picard, Raffi Musiker (Michelle Hurd, Blindspot) una ex ufficiale dei servizi segreti della federazione con un problema di abuso di droghe e alcool, nonché socia di Rios, Narek (Harry Treadaway, Penny Dreadful) un agente romulano che vuole scoprire cosa sta facendo la sua gente con i droni borg e Elnor (Evan Evagora), un rifugiato romulano esperto nel combattimento a mani nude e fortemente leale a Picard. Ma non mancano i ritorni dal passato: da un Data (Brent Spiner) che potrebbe apparire solo in sogno, oppure no, a Sette di nove (Jeri Ryan), William Ryker (Jonathan Frakes) a Deanna Troi (Marina Sirtis) fino a Jonathan del Arco, ovvero Tre di nove (o anche solo Hugh).
L'universo di Star Trek sta per riprendere vita e, se il piano del nuovo CEO prenderà forma, avremo l'incontro dei due mondi, quello online e quello cinematografico, che finora esistevano in due realtà alternative. Voi cosa ne pensate, vi piace l'idea di un universo condiviso di Star Trek?
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