Al recente incontro con i critici televisivi Damon Lindelof (The Leftovers sempre per la HBO) ha svelato ulteriori dettagli su Watchmen, la prossima serie della HBO, compreso il curioso caso di un vero attore che interpreta sé stesso diventato presidente in quelli che sono diventati gli irriconoscibili Stati Uniti d'America.

Il fumetto è canone

Lindelof ci ha tenuto a precisare nuovamente che non ha alcuna intenzione di toccare il celebrato fumetto originale creato da Alan Moore e Dave Gibbons datato 1986:

Non rovineremo in alcun modo quella storia, è parte del canone. La ri-esploreremo. Era una delle regole che avevamo come autori della serie.

E sottolinea che sono metaforicamente sposati al fumetto originale e non vogliono farne il reboot, quello che vedremo nella serie è un vero e proprio sequel.

Il presidente

In questa realtà alternativa Richard Nixon era ancora presidente nel 1985, visto che non esisteva il limite dei due mandati come nella nostra realtà (introdotto nel 1951 con XXII emendamento costituzionale), venne rieletto nel 1988 per il sesto mandato ma morì mentre era al comando. Il vice presidente Gerald Ford prese così il suo posto ma venne sconfitto alle elezioni nel 1992 dall'attore Robert Redford, che interpreta sé stesso nella serie. E che in questa versione del 2019 è ancora presidente alla sua vera età, ottantadue anni.

O vivi abbastanza a lungo…

In un parallelo con la vita reale dell'attore, Redford è un presidente liberal e democratico, ma la domanda che ha voluto porsi Lindelof è stata: cosa succede se un presidente armato di buone intenzioni rimane al potere troppo a lungo? Così scopriamo che anche i buoni possono fare danni e se non c'è più la guerra fredda, la tensione dominante in questa versione del 2019 è quella razziale, con tanto di violenza sui neri:

Personalmente, credo che una versione della realtà in cui non ci sia odio, vetriolo e disparità sociale tra bianchi e neri sarebbe ridicola.

E prosegue dicendo che nessuno ci crederebbe. Quello che ha voluto fare è seguire bianchi bene intenzionati e le conseguenze involontarie delle loro azioni.

Internet

Un aspetto che scoprirete molto presto è che in questo 2019 non esiste internet e nessuno ha gli smartphone. Il presidente Redford aveva visto in anticipo i pericoli legati alla rete e l'aveva bloccata sul nascere.

Supremazia bianca

Nel pilot scoprirete membri della supremazia bianca che attaccano la polizia, il che evidentemente porta loro a nascondere il volto come vediamo nel trailer, diventando di fatto non così diversi dai non così supereroi della storia.

Ma Lindelof ci tiene a precisare che non si è invertito il ruolo delle razze, non è sua intenzione seguire l'idea della futura serie Confederate dagli autori di Game of Thrones. Quello che vuole raccontare è che non esiste una risposta facile, nè una grandiosa soluzione. Nelle storie di supereroi i protagonisti combattono gli alieni e vincono, ma non c'è vittoria contro la supremazia bianca, sono avversari inarrestabili.

E conclude dicendo che non è una storia di eroi e villain, buoni e cattivi, ma una esame delle istituzioni e della politica.

I nove episodi della prima stagione di Watchmen debuttano negli USA in un punto indefinito di questo ottobre, vi lasciamo con il trailer ufficiale presentato alla recente Comic-Con di San Diego.