Oggi cominciamo a renderci conto che il vero pericolo rappresentato da robot e intelligenze artificiali non è la ribellione contro la specie umana. Il vero pericolo, di cui per ora si preoccupano solo le persone più preparate in campo tecnologico ma del quale, state sicuri, tra massimo cinque anni si occuperanno a tempo pieno tutti i sindacati, sono i posti di lavoro spazzati via. E non solo quelli che ci si aspetta, come gli operai delle catene di montaggio, ma anche quelli che oggi non ci sembrano occupabili da macchine, come medici, avvocati, broker di borsa, bancari, eccetera.
Ma sono argomenti per ora difficili da rappresentare con efficacia cinematografica. Per ora, quindi, il cinema, e anche questo corto, preferisce occuparsi della buona vecchia singolarità, il momento in cui le macchine supereranno quella soglia del loro progresso che farà nascere l'autocoscienza. E da lì al decidere di soppiantare le unità-carbonio il passo è solo a pochi cicli di calcolo di distanza.
Ana, creato, scritto e diretto dall'agenzia Factory Fifteen, è proprio un tentativo di affrontare la singolarità da due punti di vista, quello globale e quello particolare. Attore principale è Richard Brake, comparso in innumerevoli film, telefilm, videogiochi e altro.
13 commenti
Aggiungi un commentoPossibilmente, neanche quello... comunque richiederebbe un cambio di mentalità talmente grande da parte di tutti (senza contare l'opposizione di chi dal tanto denaro ricava la possibilità di tappare i suoi bachi mentali), che chissà se e quando potrà mai avvenire; sarebbe la soluzione definitiva ad una serie di problemi che ci portiamo dietro dalle caverne; UBI è la soluzione attuabile subito e facilmente, poi magari si passa oltre; ci aspettano tempi interessanti.
Hyperion, dove le IA sono al servizio (ehm ehm) degli umani. o Neuromante.
Ma anche l'ltimo numero di Robot trovo un racconto carino a riguardo, su una IA benevola.
O anche l'esempio che già avevo fatto, il ciclo della cultura ... cmq la cosa che mi secca molto è questa moda che la sf, di qualsiasi tipo e genere, negli ultimi anni, è/deve essere (quasi) sempre pessimista, distopica, catastrofista ecc...
Possibile che una sf positiva, ottimista, direi alla star trek per capirsi, sia ormai fuori dalle mire di chiunque? E non mi si venga a dire che una tale tipologia sarebbe "noiosa" o priva di mordente... Se alla base ci sono delle buone idee...
+1 ma anche ST, per darci un pochino di brividi, ha dovuto creare una lunga serie di nemici, che hanno spesso portato la Federazione in situazioni davvero critiche; rimane il fatto che alle spalle delle crisi esiste una base "serena" e questo mi è sempre piaciuto molto...
Mah, dovremmo riguardare la Storia... culture e intelligenze diverse non hanno quasi mai convissuto pacificamente... le piu' evolute hanno quasi sempre sfruttato le inferiori, in alcuni casi sterminato, o ridotto in una pseudo-schiavitu'...
perche' essere ottimisti ?
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